Un mese da EXPO 2015
Non di sole mele vive l'Alto Adige:
al via il progetto NOI Techpark
Bolzano, 2 aprile 2015 – Un'estensione di 18.540 ettari, pari a 25.000 campi da calcio è la superficie continua riservata alla coltivazione di frutta in Alto Adige, la più grande dell'UE, un settore tradizionale che sta tuttavia vivendo una rinascita della professione agricola, con incursioni da parte dei più giovani.
Ed è a un mese dall'inaugurazione di Expo 2015 che BLS – Business Location Sudtirol - sceglie di presentare il nuovo dossier dedicato alle eccellenze agroalimentari dell'Alto Adige, per raccontare un territorio dove l'antica tradizione enogastronomica incontra le più avanzate tecnologie alimentari. La provincia di Bolzano riunisce un mix virtuoso per un territorio circoscritto in 7.400 km²: non solo può vantare un territorio naturale florido e produttivo (48% boschivo) ma anche un mix di capacità produttive internazionali e centri di ricerca di eccellenza.
Vino, mele, latte e cereali sono solo alcune delle tante produzioni della zona. Dagli alpeggi della Val Pusteria, al clima quasi mediterraneo del lago di Caldaro: l'eterogeneità degli ambienti che si succedono nella provincia di Bolzano si riflette nella varietà della produzione agricola offerta dalle sue aziende locali.
L'ossatura economica del settore agroalimentare altoatesino è composta da società internazionali, imprese a conduzione familiare, piccoli coltivatori e giovani startup. L'introduzione di nuove tecnologie, negli ultimi anni, ha contribuito alla nascita di nuove produzioni che si sono affiancate a quelle più classiche. I numerosi centri di ricerca e istituti universitari del territorio, infatti, hanno sviluppato nuovi prodotti, offrendo consulenza e servizi alle imprese italiane e straniere.
Sarà NOI Techpark, il nuovo parco tecnologico in costruzione a Bolzano (123 milioni di investimenti e un concetto tutto ispirato all'ecosistema naturale) ad avere un ruolo chiave in questo processo di modernizzazione, favorendo lo scambio di conoscenze e innovazione. Nell'area di ricerca collaboreranno fra gli altri il Centro di sperimentazione agraria e forestale Laimburg, l'Università di Bolzano e il laboratorio Eco-research, oltre a istituti come il Fraunhofer e l'EURAC research.
I tre ambiti di studio e sperimentazione saranno:
1) Qualità e sicurezza degli alimenti.
Grazie alla realizzazione degli avanguardistici laboratori eSense Lab, che lavoreranno sui concetti di "naso elettronico" e "lingua elettronica" (in grado di determinare qualità e stabilità dei cibi), saranno messe a punto metodologie rivoluzionarie in grado di individuare il valore aggiunto degli ingredienti e dei loro effetti su aroma, sapore e valore nutrizionale, ma anche alcune sostanze indesiderate (off-flavor, allergeni, tossine) che oggi non vengono rilevate.
2) Tecniche di produzione degli alimenti
Questa ricerca, che ha lo scopo di migliorare la qualità organolettica dei prodotti e di caratterizzare ingredienti e alimenti funzionali, prevede la creazione di Pilot Lab che lavoreranno su vari settori, a partire da quello più tradizionale della lavorazione di carne e speck.
3) Certificazione dell'origine di prodotti tipici altoatesini.
In quest'area si svilupperanno nuovi metodi in grado di caratterizzare i prodotti tipici locali e gli ingredienti, attraverso impronte metaboliche che consentiranno di individuare caratteristiche uniche dei prodotti locali di montagna e di rilevare le eventuali sofisticazioni. Collaboreranno il Laboratorio "isotopi", il laboratorio "eSense" ed il "Pilot Lab".
Ulrich Stofner, direttore di BLS – Business Location Südtirol, spiega: "l'Alto Adige si prepara a interpretare un ruolo da protagonista ad Expo 2015: un'occasione importante per far conoscere a tutti le eccellenze che la nostra provincia può vantare nel settore agroalimentare, dove la tradizione nella coltivazione di generi diversi ha saputo distinguersi per le numerose soluzioni applicate nella produzione, conservazione e lavorazione degli alimenti."
Anche per Hansjörg Prast, direttore di Eos – Organizzazione Export Alto Adige "Expo 2105 sarà certamente un palcoscenico ideale dove raccontare la nostra storia fatta di tradizione e rinnovamento, allacciare relazioni e partnership anche in vista del nuovo NOI Techpark, un grande investimento e una grande opportunità per l'intera Provincia di Bolzano".
Alberto Mina, Direttore Relazioni Esterne e Istituzionali Padiglione Italia conclude: "L'Alto Adige rappresenta una punta di eccellenza assoluta in Padiglione Italia. Per sei mesi una piazzetta che sarà il massimo di visibilità per tutti i visitatori. Siamo fieri di questo e riteniamo che l'investimento che l'Alto Adige ha fatto avrà un grandissimo ritorno mondiale."
ALLEGATO
Settori chiave
FRUTTA
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Coltivatori: 7600
(di frutta: 7275)
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Dimensione media delle aziende: 2,5-3 ha
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Raccolto complessivo: 1.100.000 t circa
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Incidenza % delle mele altoatesine:
sul raccolto in Italia: 50%
sul racconto nell'UE: 10-12%
sul raccolto nell'UE (mele biologiche): 40%
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LATTE
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5.043 produttori di latte
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68.700 vacche da latte
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Produzione annuale di latte: 370.500
(3,5% della produzione italiana)
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VINO
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Viticoltori: 4779
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Superficie coltivata: 5.300 ha
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Raccolto annuo complessivo: 329570 hl
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Vini DOC: 317.010 hl (96%)
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BIO
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260 aziende
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6.000 ettari di coltivazione
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Curiosità
- Le mele si coltivano in quasi tutte le valli dell'Alto Adige, fatta eccezione per le zone più aride nel nord e nell'est della provincia.
- Nella zona della Bassa Atesina si coltiva il più famoso dei bianchi altoatesini, il Gewürztraminer. In Valle Isarco crescono quasi esclusivamente varietà di uva bianca.
- Bolzano e i suoi dintorni sono conosciuti per i vini rossi, coltivati accanto ai bianchi anche nella Bassa Atesiana, nell'Oltradige e nella Valle dell'Adige, intorno a Merano e in Val Venosta.
- In Val Martello, le fragole crescono fino a un'altitudine di 1800 m s.l.m.
- Circa il 70% delle albicocche altoatesine crescono in Val Venosta, dove si coltiva una varietà tipica.
- La pera Pala, antica varietà autoctona particolarmente aromatica, è coltivata nelle zone più occidentali della Val Venosta.
- L'asparago bianco con il marchio di qualità Margarete si coltiva attorno al paesino di Terlano, nella Valle dell'Adige.
- Il grano, in modo particolare la segale e il farro, è coltivato soprattutto in Val Pusteria e in Val Venosta.
- Sono circa 50.000 le pecore e gli agnelli sparsi per il territorio altoatesino.
- Nella fredda Val Pusteria, la coltivazione della patata gioca da sempre un ruolo particolarmente importante.
- Sono oltre 130.000 i capi di bovino in Alto Adige, di cui quasi 90.000 sono vacche da latte. L'allevamento di bovini e la produzione di latte sono fonti di guadagno fondamentali soprattutto per i contadini dei masi d'alta quota.
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