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sabato 31 ottobre 2015

EXPO: COLDIRETTI/IXE’, TUTTI I NUMERI DEL SUCCESSO ITALIANO

E' uscito soddisfatto ben l'88 per cento dei visitatori nazionali che per raggiungere l'obiettivo hanno speso complessivamente 2,3 miliardi, ma ci sono anche due ore e quarantacinque minuti trascorsi in media in fila senza battere ciglio tra i record fatti segnare dall'Esposizione Universale. E' quanto emerge dall' indagine elaborata da Coldiretti/Ixe' sul bilancio di Expo, che nei sei mesi è stato visitato da 21,5 milioni di persone delle quali circa 6,5 stranieri secondo gli organizzatori.

Si è trattato – sottolinea la Coldiretti - di un risultato da record per presenze, grado di apprezzamento dei cittadini e risultati per il Paese con 300 visite istituzionali, la presenza di 60 Capi di Stato o di Governo e ventimila impiegati e volontari addetti al sito animato da 140 Stati partecipanti, dei quali 54 con padiglioni propri oltre 70 nei nove cluster, ma anche tre organizzazioni internazionali.

P
er tre italiani su quattro (il 74 per cento) l'esperienza di Expo - sottolinea la Coldiretti - puo' essere considerata un successo del nostro Paese mentre il 16 per cento è indifferente, solo il 7 per cento la ritiene un insuccesso e il 3 per cento "non sa". La dimensione dell'evento è data anche - continua la Coldiretti - dalle presenze e dagli interventi illustri tra i quali è stato giudicato come piu' significativo di tutti quello di Papa Francesco all'apertura della kermesse dal 42 per cento, seguito dalla visita di Michelle Obama con il 22 per cento, dall'intervento del segretario generale dell'Onu Bank Ki Moon (20 per cento).

Per il 49 per cento il momento memorabile – riferisce la Coldiretti - è stata di gran lunga l'accensione dell'albero della vita che supera le feste dedicate ai singoli prodotti (frutta, latte, gelato, birra..) scelte dal 23 per cento, la presenza dei giovani da tutto il mondo con Slow Food (16 per cento) e l'incontro dei trentamila agricoltori della Coldiretti con il presidente del Consiglio Matteo Renzi indicato dal 15 per cento. Gli italiani hanno speso complessivamente 2,3 miliardi per visitare l'Esposizione universale tra viaggio, alloggio, spese varie fuori, e ingresso e consumazioni all'interno, tra le quali 570 milioni per il mangiare, che meno della metà dei visitatori (47 per cento) ha giudicato troppo caro nella ristorazione (bar, ristoranti, fast food e cibi di strada), secondo Coldiretti/Ixe'.

Una maggioranza del 32 per cento ha scelto una cucina esclusivamente italiana, il 25 per cento solo quella straniera, il 34 per cento ha provato sia la straniera che quella italiana mentre il 9 per cento, secondo l'indagine, "non ricorda". Sul podio dei padiglioni stranieri preferiti – precisa la Coldiretti - sale il Giappone con il 21 per cento dei consensi, seguito dalla Cina con il 9 per cento e dal Kazakistan con l'8 per cento, ma apprezzati sono stati anche gli Emirati Arabi e Israele entrambi con il 7 per cento. Per quanto riguarda i padiglioni italiani che sono piaciuti di piu' al primo posto – continua la Coldiretti - c'è Palazzo Italia, con il 26 per cento, seguito da Perugina con il 15 per cento, da Coldiretti con il 12 per cento e da Coop e Eataly con l'11 per cento.

Molto apprezzato - precisano Coldiretti/Ixe' - il padiglione Zero dal 21 per cento dei visitatori. Le lunghe code, che il 73 per cento dei visitatori indica come il principale aspetto negativo, danno in realtà la dimensione del successo. La maggiore criticità segnalata dai visitatori è l'eccesso di virtualità indicato dal 34 per cento dei visitatori, mentre per il 17 per cento è la presenza di poche aree di sosta per riposare gratuitamente, ma nel complesso il giudizio appare molto lusinghiero. Siamo stati tra i primi a credere e a investire in Expo con la tempestiva scelta di sponsorizzarne il simbolo, l'Albero della Vita, e animare quotidianamente il nostro padiglione "No farmers no party" con la partecipazione degli agricoltori provenienti da tutte le regioni d'Italia", ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.

Una scelta che - ha continuato Moncalvo - è stata premiata dai riconoscimenti dei tanti entusiasti visitatori, ma anche dalla convinzione che l'esposizione ha aiutato a restituire dignità e valore al lavoro nei campi dove sono impegnati nel mondo 570 milioni di aziende e oggi sono piu' vicini gli ambiziosi obiettivi che sono stati fissati all'inaugurazione: "Nutrire il Pianeta, Energia per la vita". Il protagonismo degli agricoltori italiani - ha concluso Moncalvo - è stato uno dei fattori chiave di Expo perchè ha permesso di far toccare con mano ai visitatori la realtà delle campagne italiane dove nasce il successo dei prodotti agroalimentari Made in Italy nel mondo".



EXPO: COLDIRETTI, SEI MESI DI RECORD, DA PIZZA A BAGUETTE

Dalla pizza alla baguette piu' lunghe del mondo fino alla collana di peperoncini piu' grande, ma anche il cooking show di frittata piu' piccolo con le uova quaglia o il primo porceddu sardo originale consumato fuori i confini dell'isola dopo 4 anni, fino al panino Dop piu' lungo del mondo per combattere gli allarmismi sulla carne italiana. Non solo numeri da primato per le presenze, l'Esposizione Universale sarà ricordata anche per i molteplici record fatti segnare nel corso dei sei mesi che hanno animato la partecipazione dei visitatori secondo l' indagine sul bilancio di Expo elaborata da Coldiretti. Il 20 giugno - ricorda la Coldiretti - è stato realizzato il record mondiale ufficiale di lunghezza della pizza di 1595,45 metri mentre il 26 giugno è arrivato il primo porceddu dalla Sardegna e il 31 luglio ad Expo sono stati intrecciati dalla Coldiretti circa 25 mila peperoncini calabresi, per un peso complessivo di oltre duecento chili, che hanno formato una collana lungo 308 metri. Il cooking show con la frittata piu' piccola ha invece avuto luogo nel Farmers Inn degli agricoltori di Campagna Amica il 9 ottobre mentre il 18 ottobre lungo il decumano Italia e Francia si sono idealmente unite con la baguette più lunga del mondo di 122,4 metri secondo la giuria del Guinness World Record. La chiusura il 29 ottobre con il panino doc da record che è stato preparato con la piu' grande pagnotta di pane di Altamura a denominazione di Origine (DOP) mai sfornata prima, dal peso di 1,5 quintali e lunga 3 metri, che è stata farcita con i migliori salumi Dop della tradizione italiana, dal prosciutto di Parma a quello di San Daniele, dal culatello di Zibello alla salsiccia di Calabria fino al salame di Cinta senese Dop. Il super panino è stato donato al Banco Alimentare, l'organizzazione di volontariato che destina i prodotti alimentari alle persone indigenti. "Nel Padiglione "No farmers no party" c'è stata tanta solidarietà come in occasione della distribuzione della frutta agli immigrati o con l'accordo con il Banco Alimentare per l'offerta settimanale da parte degli agricoltori della Coldiretti da tutte le regioni di olio extravergine di oliva, formaggi e vini a denominazione di origine, ma anche frutta, ortaggi e dolci", ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che "abbiamo voluto contribuire ad affrontare i giorni dell'Expo accogliendo l'invito di Papa Francesco che, nel giorno dell'inaugurazione dell'Esposizione, ha esortato a non dimenticare in questo importante evento "i volti dei milioni di persone che oggi hanno fame e oggi non mangeranno in modo degno di un essere umano."" "Oltre mezzo milione di visitatori ha avuto l'occasione di gustare dalle mani degli agricoltori un frutto, un dolce, una merenda o veri e propri pasti tutti rigorosamente Made in Italy", ha continuato Moncalvo nel sottolineare che "nell'area del padiglione Coldiretti "No farmers no party" sono stati distribuiti, ogni giorno, 500 pasti serviti tra pranzi e cene con 100 bottiglie di vino, 1000 porzioni di cibi di strada, ma anche, sempre ogni giorno, 1500 colazioni e 2000 degustazioni o merende in media, del tutto gratuitamente. Abbiamo organizzato - ha concluso Moncalvo - oltre duemila eventi, accolto 480 classi con circa 11 mila studenti visitatori e distribuito gratuitamente 36 mila kit dell'orto per sensibilizzare sui temi dell'ambiente e della biodiversità".

venerdì 30 ottobre 2015

Le Acli Milanesi, in collaborazione con Fondazione Triulza, promuovono un incontro sul futuro di Milano e dell’area metropolitana - Martedì 3 novembre

Martedì 3 novembre 2015 presso la Fondazione Ambrosianeum, via delle Ore 3 alle ore 18 le Acli Milanesi, in collaborazione con la Fondazione Triulza, promuovono un incontro sul  futuro di Milano  e dell'area metropolitana, a pochi giorni dalla chiusura di Expo dal titolo: Milano: "Una sfida a se stessa. Idee e riflessioni per una visione buona dell'area metropolitana".

A confrontarsi con il presidente delle Acli Milanesi, Paolo Petracca, i protagonisti della nuova stagione di Milano: il Sindaco Giuliano Pisapia e il Commissario di Expo Milano 2015, Giuseppe Sala. 

Interverranno inoltre Sergio Silvotti, presidente della Fondazione Triulza e Marco Garzonio, giornalista, scrittore e presidente della Fondazione Culturale "Ambrosianeum".

Il Padiglione svizzero a Expo Milano 2015: oltre 2 milioni di visitatori sedotti da un messaggio semplice sullo sviluppo sostenibile

BILANCIO DEL PADIGLIONE SVIZZERO: 6 MESI DI EXPO MILANO 2015



Un giorno prima della conclusione di Expo Milano 2015 il Consigliere federale Didier Burkhalter ha visitato il Padiglione svizzero e i padiglioni dei paesi vicini. 

Come il capo del Dipartimento federale degli affari esteri 11400 persone in media al giorno hanno visitato il Padiglione svizzero, le cui torri riempiti di prodotti alimentari hanno stimolato il pubblico a riflettere sul loro comportamento di consumo.


Il Padiglione svizzero si è distinto per la forza dei suoi contenuti. La partecipazione a Expo 2015 ha permesso alla Svizzera di presentarsi all'Italia e al mondo come paese aperto, solidale e responsabile nel campo dell'alimentazione.

Expo Milano, dedicata al tema «Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita» ha accolto 21 milioni di visitatori.

giovedì 29 ottobre 2015

Il dopo Expo del padiglione Cibus/Italia: i programmi per l'export alimentare

LE INIZIATIVE PER AUMENTARE LA PRESENZA DELL’ALIMENTARE SUI MERCATI ESTERI

Successo del format del padiglione: esposizione, degustazione, convegnistica, incontri business – La replica del format nelle fiere estere e a Cibus 2016 – Le proposte per un Osservatorio sull’Italian sounding ed i corner italiani per i retailer stranieri – Coordinamento permanente per l’incoming di buyer esteri

(Milano, 29 ottobre 2015) – La straordinaria esperienza di Expo2015 sarà importante per raggiungere l’obiettivo definito dal Governo di rispondere alla grande domanda di food Made in Italy che cresce nel mondo raddoppiando, in pochi anni, l’export agroalimentare italiano. L’agorà creativa su queste tematiche in Expo è stata la Sala Convegni del padiglione “Cibus è Italia – Federalimentare” che ha riunito gli esponenti dell’industria, dell’agricoltura e della distribuzione in 250 incontri tra workshop, convegni, conferenze stampa e degustazioni guidate. 

L’unico padiglione a presentare in esposizione la globalità delle 13 filiere alimentari italiane, mille marchi e migliaia di prodotti di 420 aziende, struttura che verrà recuperata integralmente diventando il nuovo ingresso ovest del quartiere fieristico di Fiere di Parma. Anche le opere dei 13 street artist, coordinati dal digital storyteller Felice Limosani, saranno istallate e valorizzate per impreziosire i diversi padiglioni diventando, con il loro messaggio sulla contemporaneità del food Made in Italy, una collettiva permanente a disposizione delle centinaia di migliaia di visitatori accolti annualmente da Fiere di Parma

Il contributo del padiglione sarà proiettato anche nell’immediato dopo Expo con vari progetti in gestazione, tra cui: la replica del format del padiglione in altre fiere, in Italia e all’estero; la creazione di un Osservatorio permanente sull’Italian sounding; la creazione di un team permanente per favorire le sinergie di tutti gli attori nella attività di incoming dei buyer stranieri; la promozioni di nuovi format di corner espositivi “shop-in-shop” per i retailer esteri.

La caratteristica peculiare di “Cibus è Italia” è stato il mix di esposizione e degustazione dei prodotti (con quasi 300 mila visitatori, per lo più esteri), convegnistica, incontri business con i buyer esteri ed italiani. La 18° edizione della fiera Cibus, a Parma nel maggio 2016, sarà il primo evento in cui si replicherà il format del padiglione Cibus è Italia. Sarà poi la volta di altre fiere in Asia ed anche negli USA, come la IDDBA di Houston e la FMI CONNECT di Chicago.

L’altra opportunità, proposta da Federalimentare e da Fiere di Parma, è la creazione di un Osservatorio permanente sull’Italian sounding: un nuovo strumento che consenta, per la prima volta, di monitorare con puntualità e su base annuale il fenomeno della contraffazione agroalimentare.

La presenza dei prodotti italiani sui mercati esteri potrà essere ampliata grazie ad un nuovo format “shop-in-shop” per i retailer esteri: Cibus si propone come soggetto aggregante per proporre ai retailer esteri una soluzione “chiavi in mano” che raccolga l’espressione più completa e d’eccellenza del paniere di prodotti italiani da offrire e vendere ai consumatori esteri.

Cibus è Italia ha significato soprattutto matching tra aziende e buyer esteri: 15 sessioni con top buyer provenienti da ogni continente, 5mila incontri dentro il padiglione e 200 visite negli stabilimenti sul territorio, grazie alla collaborazione tra Fiere di Parma, ICE e Federalimentare. Oltre a circa mille incontri tra aziende espositrici e buyer italiani. Un modello che si vuole perfezionare ed espandere con la creazione di un team di coordinamento per tutte le missioni sul territorio italiano di buyer esteri sia dopo la fiera Cibus di maggio 2016, sia durante l’anno, che consenta ai buyer di conoscere dall’interno le aziende e i loro siti produttivi grazie a tour personalizzati.

“L’immagine dell’alimentare italiano che abbiamo dato al mondo – ha dichiarato Luigi Scordamaglia, Presidente di Federalimentare - è quella di una filiera unita in tutte le sue componenti agricoltori, industria di trasformazione e distribuzione, capace di superare antiche rivalità. Un modello di cooperazione che ci permetterà di essere più competitivi nello scenario nazionale e internazionale, grazie anche al sostegno del Governo che ha dato un supporto inedito all’alimentare mettendolo al centro della sua politica di rilancio del Paese”. 

“La piattaforma fieristica Cibus – ha detto Antonio Cellie, Ceo di Fiere di Parma - può essere molto utile  nella strategia complessiva per portare l’export agroalimentare italiano ai 50 miliardi auspicati dal Governo entro il 2020. Cibus è già il punto di incontro dei produttori italiani e degli operatori esteri e la nostra esperienza è a disposizione per un sempre maggiore coordinamento con il ICE/ITA e con Federalimentare e per un ruolo attivo nel dopo Expo”.

Expo: migliaia di imprenditori all'Assemblea nazionale della Cia per la difesa dei territori e la centralità agricola. A partire dal Sud.

La questione meridionale al centro dei lavori oggi a Milano. Il vicepresidente Mastrocinque: "Esiste una sola risposta per far ripartire il Mezzogiorno: più agricoltura". Il presidente nazionale Scanavino: "Ma il nostro è un messaggio universale: il settore primario torni al centro delle politiche di sviluppo". L'agricoltura è strategica anche per il suo ruolo di "custode" del territorio contro il rischio idrogeologico. Fari puntati anche sui giovani, nuova linfa per il comparto.

 

29 OTTOBRE- Migliaia di imprenditori agricoli animano l'Expo a due giorni dalla chiusura dell'Esposizione e della consegna al mondo della "Carta di Milano". Sono i rappresentati delle 900 mila imprese associate alla Cia, che ha scelto Expo come luogo simbolico dove celebrare la proprio Assemblea nazionale per lanciare un messaggio universale: l'agricoltura torni al centro dello sviluppo.

Il tema scelto per l'assemblea è paradigmatico: "L'agricoltura del Sud per la legalità e per lo sviluppo dell'economia nazionale". Ma potrebbe essere declinato anche in chiave globale: l'agricoltura del Sud del mondo per la dignità dei popoli e lo sviluppo armonico del pianeta.

A illustrare il tema centrale dell'Assemblea è il vicepresidente nazionale della Cia e presidente della Cia Campania Alessandro Mastrocinque, che nella sua relazione lega due temi: la difesa del territorio -anche pensando ai disastri ambientali che hanno distrutto le campagne del Beneventano e del Sannio provocando purtroppo vittime e mettendo in ginocchio 4 mila imprese agricole- e la questione meridionale, di un Sud che è in profonda sofferenza economica, che diventa sofferenza sociale.

La risposta che la Confederazione dà è una sola per entrambe le emergenze: ci vuole più agricoltura. E del resto, come fa notare il vicepresidente della Cia, "l'agricoltura nel 2050, secondo la Commissione Ue, tornerà a essere la prima voce dell'economia europea e la domanda dei prodotti agricoli crescerà del 70%".

Ed è un'agricoltura che produce cibo a prezzi equi per i consumatori, ma che chiede prezzi equi e remunerativi per le imprese che investono e operano tra mille difficoltà. Soprattutto nel Mezzogiorno, dove la crisi ha provocato una vera e propria ecatombe economica che si traduce in fortissimo disagio sociale. La disoccupazione giovanile è sopra il 40%, il tasso di giovani che non studiano e non lavorano è doppio di quello europeo, il Pil del Sud è arretrato del 13% nei sette anni di crisi in una dimensione doppia rispetto al Centro Nord e si è assistito a una desertificazione produttiva. L'industria nel meridione perde in sette anni il 59,3% in confronto al 17,1% del Centro Nord, considerando che nel periodo 2001-2007 si era già perso un ulteriore 5,9%.

Ma tutti gli indicatori economici danno una rappresentazione drammatica della situazione del Mezzogiorno: i consumi delle famiglie sono scesi del 13,2% al Sud, mentre nel resto del Paese del 5,5%; nel 2014 gli acquisti delle famiglie meridionali sono inferiori rispetto al Centro Nord del 33%. I consumi delle Pubbliche amministrazioni sono diminuiti  dell'1,7% nei confronti del Centro Nord, che ha perso solo lo 0,5%. E' calata la spesa dei beni alimentare dello 0,3% al Sud, contro un aumento dell'1% del Centro Nord e ciò significa che la povertà relativa aumenta sempre di più. In sette anni il calo dei consumi nel Mezzogiorno è pari al 15,3%, gli investimenti lordi fissi del governo sono diminuiti del 38,1% rispetto al 27,1% del resto del Paese.

Queste cifre, nota Mastrocinque, ci fanno dire che "un apparato industriale è praticamente scomparso". E allora qual è la risposta possibile? Lo testimonia il recentissimo rapporto Svimez, che pur registrando una situazione tuttora critica, dice: è dall'agricoltura che è venuto il primo segnale positivo in termini di Pil e di occupati. Ed è su questa strada che la Cia insiste: l'agricoltura nuovo motore di sviluppo. Ma un'agricoltura che non ha bisogno di sussidi, piuttosto di un ambiente favorevole allo sviluppo.

"Come Confederazione -sottolinea ancora Mastrocinque- chiediamo una politica unitaria di sviluppo del Mezzogiorno che si condensa in: aggregazione delle imprese, ricerca, innovazione, tecnologie, apertura verso l'estero,  politiche di attrazione,  accesso al credito e trasporti".

Per farlo serve la creazione di zone economiche speciali, ed è una richiesta che va rivolta all'Europa, e bisogna cambiare le condizioni in cui operano le imprese meridionali. Necessità sottolineate di nuovo dal presidente nazionale della Cia, Dino Scanavino: "Come Confederazione italiana agricoltori riteniamo che l'agroalimentare sia il settore strategico da cui ripartire. In primis nel Sud. Questo perché l'attività agricola nel Mezzogiorno -per caratteristiche, tradizione e qualità dei prodotti- è un asset economico strategico; un patrimonio enorme sul quale poter fare leva per rispondere alle esigenze dei consumatori ed essere motore dello sviluppo locale". D'altra parte, l'agricoltura nel Sud contribuisce per il 4% alla formazione del valore aggiunto rispetto alla media nazionale del 2%.

E da qui occorre ripartire. La Cia, peraltro, ha già attivato un gruppo di lavoro nelle regioni del Sud per chiedere "semplificazione della Pubblica amministrazione e degli Enti pubblici di settore; aggregazione delle imprese, cooperazione, regolazione dei mercati per la competitività del sistema agricolo; sostenibilità sociale e ambientale; OP regionali e interregionali, filiere complete di settore; governance del rapporto tra impresa agricola, mercato e Gdo", spiega Scanavino.

Ma così come la Cia rivendica il ruolo dell'agricoltura nello sviluppo del Sud, così pone l'accento sul fatto che alle imprese agricole può essere affidato il ruolo di tutela del territorio. Del resto, la Confederazione -con il suo documento "Il Territorio come Destino"- ha posto la questione a livello nazionale.

"Occorre riprogrammare il territorio avendo consapevolezza che oltre 6.633 Comuni italiani sono a rischio di dissesto idrogeologico -osserva il presidente nazionale della Cia-. Dal 1970 la SAU è progressivamente diminuita di 5 milioni di ettari: 1,2 cementificati in pianura e costa e 3,8 abbandonati. Dal 1950 a oggi sono stati spesi, con la 'logica del dopo', oltre 60 miliardi di euro mentre oggi ne servirebbero 40 per mettere in sicurezza il territorio." E se questo compito fosse affidato agli agricoltori custodi si avrebbe un doppio vantaggio: il rilancio dell'agricoltura e la difesa e manutenzione del territorio. Dove allocare un nuovo sviluppo che veda coinvolti soprattutto i giovani".

Proprio le nuove generazioni sono un altro dei temi portanti dell'Assemblea Cia. "Il Job Act ha sicuramente smosso le acque, ma i risultati sono appena tendenziali e in corso di 'progress evolutivo' -evidenzia Scanavino- mentre Garanzia Giovani sta funzionando poco. Per noi protagonismo dei giovani significa dare nuova linfa al settore agricolo in termini di qualità del capitale umano, di nuova cultura d'impresa, di moderne capacità manageriali. Per questo sono indispensabili investimenti per potenziare le aziende, incentivi diretti sia per la promozione di servizi di supporto che di strumentazione finanziaria, sostegni al reddito e formazione". Ma prima di tutto "bisogna dare terra ai giovani a prezzi competitivi", o con affitti calmierati o -cosa ancora più giusta- in uso gratuito. In questo contesto, la petizione popolare dell'Associazione nazionale pensionati della Cia, che a oggi ha raccolto oltre 100 mila firme per l'aumento delle pensioni minime, se accolta, "potrebbe accelerare il ricambio generazionale in agricoltura", conclude Scanavino.

E' su queste sfide che la Cia s'incammina verso il nuovo anno, sono queste le sfide che la Cia pone al Paese per uno sviluppo armonico. A partire dal Mezzogiorno.



Il Padiglione USA chiude il semestre di EXPO accogliendo il suo 6 milionesimo visitatore

Il Padiglione USA, tra i più visitati di Expo, continuerà il suo impegno sul tema "American Food 2.0", ponendo le basi per una strategia globale per "nutrire il pianeta".


Milano, 29 ottobre 2015 – L'esperienza del Padiglione Stati Uniti, uno dei più visitati in assoluto ad Expo Milano 2015, si conclude accogliendo il 6 milionesimo visitatore. 

Un'esperienza più che positiva che ha permesso agli Stati Uniti di presentarsi come un paese innovatore nel settore alimentare, industriale, della cultura e della ricerca scientifica.
Il tema centrale del padiglione, "American Food 2.0", ha rappresentato il fil rouge del ricco programma di incontri e dibattiti che avevano l'intento comune di stimolare il dialogo con i visitatori di tutto il mondo attorno al tema centrale di EXPO: come nutrire la popolazione globale che raggiungerà i 9 miliardi di persone nel 2015. 

Uno dei messaggi chiave del padiglione era proprio '1 in 9 miliardi': uno stimolo per sensibilizzare ciascun visitatore sull'importanza del proprio ruolo nel futuro dei sistemi globali di alimentazione. 

Durante i sei mesi di EXPO, infatti, il padiglione ha offerto ai visitatori più di 70 Terrace Talks ed eventi, ospitando leader nei settori dell'agricoltura, della scienza, dell'economica e della cultura. I dibattiti aperti al pubblico e i numerosi eventi hanno stimolato il coinvolgimento attivo dei partecipanti con esperti americani all'avanguardia nei loro rispettivi settori di eccellenza e che lavorano quotidianamente allo sviluppo di soluzioni innovative e sostenibili per nutrire il pianeta. 

Un evento importante è stato il simposio voluto dal padiglione, Hollywood and Dine: L'immagine e l'impatto del cibo raccontati nello spettacolo, dove leader americani dell'industria dello spettacolo hanno affrontato raccontato il loro ruolo nel plasmare le abitudini alimentari degli spettatori. Il 4 luglio invece, il Padiglione USA ha celebrato la sua Festa dell'Indipendenza ad Expo con una lunga parata lungo il Decumano ed una giornata piena di attività per i visitatori organizzate sulla terrazza panoramica.

Alimentazione ma anche innovazione. Il programma chiave in tema di innovazione del Padiglione USA è stato Feeding The Accelerator, un acceleratore di business nel settore food&tech curato da Atelier Slice e Microsoft. L'iniziativa ha sostenuto 10 start up internazionali che hanno proposto soluzioni innovative per contribuire a risolvere le sfide globali legate alla nutrizione.

Il Padiglione è stato anche il palcoscenico ideale per avvicinare i visitatori alla variegata tradizione culinaria Americana, grazie alla mostra interattiva "Great American Foodscape", e per raccontare concretamente il supporto che gli Stati Uniti danno nel trovare soluzioni tecnologiche innovative alle sfide globali. Ne è una testimonianza l'orto verticale di 9,250 m2, che rappresenta una strategia rivoluzionaria per l'agricoltura sostenibile ed innovativa del futuro.

L'ampia offerta food targata USA è stata declinata ad EXPO Milano 2015 anche attraverso Food Truck Nation, i truck dedicati all'iconico street food americano che hanno dato la possibilità ai visitatori di degustare alcuni dei tipici piatti americani, e il James Beard American Restaurant , il cuore dell'esperienza culinaria del Padiglione Stati, situato nella storica Galleria Vittorio Emanuele II nel centro di Milano, che ha ospitato i più rinomati chef Americani, a dimostrazione dell'evoluzione e dell'innovazione che caratterizza la gastronomia americana di oggi.

Il Padiglione USA, nato dalla partnership tra settore privato e settore pubblico con il Dipartimento di Stato American e reso possibile dal generoso supporto degli sponsor, è stato progettato dall'architetto James Biber come uno spazio aperto ed accogliente che ha permesso di accogliere un numero straordinario di persone durante i sei mesi dell'esposizione universale.

Primo punto di contatto con i visitatori e al tempo stesso guide speciali ed esperti del padiglione, sono stati gli Student Ambassadors, specchio della diversità e molteplicità etnica americana. I 120 studenti provenienti da 94 università e 34 stati diversi, hanno rappresentato il paese, accogliendo i 6 milioni di ospiti e partecipando attivamente a tutti gli eventi organizzati in occasione di EXPO Milano 2015.

Il Commissario Generale del Padiglione USA, l'Ambasciatore Douglas T. Hickey ha affermato, "Così come sottolineato dal Segretario di Stato John Kerry durante il suo discorso ad EXPO Milano " Insieme possiamo raccogliere le energie per coltivare cibo e nutrire le bocche del mondo, e nel far questo possiamo proteggere la sicurezza alimentare di miliardi di persone sul nostro pianeta". Questa eredità di EXPO proseguirà il suo cammino anche dopo la chiusura di quest'esposizione universale e gli Sati Uniti sono motivati nel continuare gli sforzi per lo sviluppo di un sistema globale di alimentazione più sicuro e più sostenibile."
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Amici del Padiglione USA Milano 2015
Il dipartimento di Stato Americano ha selezionato Amici del Padiglione USA Milano 2015 come proprio partner del settore privato per lavorare con il Governo Americano al fine di implementare un programma ufficiale per gli Stati Uniti ad Expo. Amici del Padiglione USA Milano 2015 è costituita dalla James Beard Foundation (JBF) e dall'International Culinary Center (ICC), in associazione con la Camera di Commercio Americana in Italia.

Il Padiglione USA ad Expo Milano 2015 è reso possible grazie al generoso supporto di una lista significativa di partner: General Electric, NUSSLI, Brand USA, Fiat Chrysler Automobiles, CNH Industrial, PepsiCo, Microsoft, Uvet, Walgreens Boots Alliance, DHL, DuPont, Boeing, Cisco, Adler Pelzer Group, Eccellenze Campane, MasterCard, Brooks Brothers, Zonin, Luxottica, illy, Bank of America, EMC, 3M, Research Frontiers, Vidsys, CitiBank, Poretti, Visit California, Alaska Seafood, The Gavio Group, ASTM, SIAS, ITINERA, Sina, Sinelec, Baglietto, Bertram, DRS Technologies, Intesa Sanpaolo, Kendrion, Johnson & Johnson, P&G, Pfizer, Dow, HP, Uber, McKinsey & Company, Fleishman Hillard, Bracco Group, U.S. Sustainability Alliance, Geox, Organic Trade Association, Louisiana Travel, Mapei, Pirelli, Motorola, Travel Oregon, American Hardwood Export Council, Food Export Association of the Midwest, Food Export Association of the Northeast, NAEGA, USA Poultry & Egg Commission, USA Rice Federation, U.S. Dairy Export Council, U.S. Grains Council, U.S. Soybean Export Council, The Beaches of Fort Myers & Sanibel, Greenhouse Communications LLC, Copernico, Sweet Street Desserts.

Amici del Padiglione USA Milano 2015, è una organizzazione no-profit che ha l'obiettivo di concepire, realizzare, finanziare e costruire il Padiglione Americano ed il relativo programma ad Expo Milano 2015.

Sotto la guida del Commissario Generale Doug Hickey, il team del Padiglione include la Presidentessa Dorothy Hamilton (fondatrice e AD di ICC), il CEO Charlie Faas, ed il Chief Creative Officer Mitchell Davis (EVP della JBF). Biber Architects è lo studio di architettura che ha realizzato il Padiglione mentre Thinc Design ha creato il programma di esposizioni. 

Per maggiori informazioni: www.usapavilion2015.net e www.expo2015.org/en.
Twitter: @USAPavilion2015 - https://twitter.com/USAPavilion2015
Facebook: USA Pavilion at Expo Milano 2015 - https://www.facebook.com/usapavilion2015
Instagram: @USAPavilion2015 - https://instagram.com/usapavilion2015/

Hashtag:
#1in9bn -- One in 9 Billion
#FoodTruckNation – USA Pavilion Food Truck Nation
#TasteUSA – USA Pavilion Food Truck Nation
#JBAR -- James Beard American Restaurant
#Expo2015 -- Expo-wide feed

Expo: legalità e giovani così il Sud vince

L'assembla nazionale della Cia scrive il decalogo per il Mezzogiorno

Expo: legalità e giovani così il Sud vince

Il ministro Martina: "L'impegno è far crescere un progetto d'impresa per l'agricoltura meridionale. Infrastrutture e passaggio generazionale i primi interventi".

Don Ciotti: "Basta con la narrazione negativa del Sud, la legalit si conquista con uno scatto in avanti della società e con il lavoro". Emiliano rilancia il coordinamento delle regioni meridionali. La Cia protagonista del rinascimento economico con le imprese agricole e dell'agroalimentare. Scanavino: "L'agricoltura è del Sud è l'unica leva per lo sviluppo non solo per il Meridione, ma per tutta l'Italia è finita l'economia di carta: oggi vince la dimensione del fare e l'agricoltura è l'economia del fare".

29 ottobre "L'Italia riparte se riparte il Mezzogiorno e se vogliamo progettare il futuro dobbiamo puntare all'economia del fare di cui l'agricoltura è il rimo motore. L'agricoltura del Sud è l'unica leva per uno sviluppo duraturo e armonico non solo per il Meridione, ma per l'intero paese". Queste sono le parole d'ordine che il presidente di Cia  Dino Scanavino consegna all'agenda del Paese dall'assemblea nazionale della Confederazione Italiana Agricoltori che si è tenuta oggi ad Expo.

Se la "questione meridionale" come si è detto da più parti è sparita dall'agenda nazionale ebbene la Cia la riproposta con la forza delle sue 900 mila imprese associate e con le migliaia di agricoltori che hanno portato in Expo i valori  della terra nell'assemblea nazionale della Confederazione. Che è stato il momento di progetto del nuovo sviluppo del Mezzogiorno.

Il vicepresidente nazionale di Cia Alessandro Mastrocinque nella sua relazione ha posto le questioni prioritarie per il Sud: credito, meno burocrazia, infrastrutture, innovazione, ricambio generazionale. Ebbene l'assemblea di Cia con gli interventi di Don Luigi Ciotti fondatore di Libera Terra che con Cia ha festeggiato i suoi vent'anni di attività, del ministro per le politiche agricole Maurizio Martina, dei governatori di Puglia Emiliano e di Calabria Oliviero ha scritto il decalogo del Mezzogiorno che diventa la "ragione sociale" – come ha proposto con forza il ministro Martina – "di un progetto d'impresa agricola e agroalimentare del Sud da cui può venire la prima e più importante leva per lo sviluppo del Paese". 

"Bisogna – ha sottolineato Martina che ha ringraziato la Cia per il suo impegno in Expo e apprezzato l'impegno di Cia per il Sud – cominciare a dire che parlare di agricoltura è parlare d'impresa". Ed ecco che il ministro ha scritto i primi tre capitoli del decalogo: ricambio generazionale, aggregazione d'impresa, infrastrutture.

Ma poi ha aggiunto: "E' necessario riscrivere il modo in cui si compone la politica agricola nazionale: dobbiamo superare la lentezza della concertazione con le Regioni ma avere un coordinamento efficace". E a questo pensa il Governatore della Puglia Emiliano che rilancia il coordinamento tra le regioni del Sud per "Andare a Roma e compiere il nostro dovere: operare per rilanciare il Sud". Un rilancio che passa dalla legalità e che si fonda sull'affermazione dell'eccellenza del Mezzogiorno. Così Emiliano ha scritto altre due capitoli del decalogo: cultura e orgoglio. Il governatore della Calabria Oliviero ha raccolto l'invito di Emiliano a far nascere questa coesione politica, di programmazione e di azione delle regioni del Sud ed ha aggiunto: "L'agricoltura e l'agroalimentare sono oggi la più concreta prospettiva di rinascita, ma vanno accompagnate dall'affermazione della specificità e delle peculiarità delle nostre terre". 

I due capitoli sono dunque: identità e qualità. Don Luigi Ciotti nel suo intervento iniziale ha ricordato come la collaborazione con la Cia – nel pomeriggio al parco della Biodiversità è stata rinnovata la convenzione che lega Libera Terra alla Confederazione Italiana Agricoltori – ha portato ottimi frutti e ha insistito su tre passaggi.

"Basta con la narrazione negativa del Sud: le mafie sono ovunque nel Paese, per batterle bisogna portare lavoro al Sud e sviluppo e bisogna mai abbassare la guardia. Servono più interventi per dare prospettive ai giovani, va rafforzata l'Agenzia che si occupa dei beni confiscati alle mafie, va esercitato un controllo continuo di legalità" concetto quest'ultimo che è stato sottolineato con forza anche dal ministro Martina. Ed ecco che così don Ciotti ha scritto gli altri tre capitolo del decalogo: legalità, lavoro, coscienza civile. Dunque lo sviluppo del Sud passa attraverso questo decalogo:
  • Legalità
  • Giovani
  • Lavoro - impresa
  • Infrastrutture
  • Coscienza civile
  • Cultura
  • Orgoglio
  • Identità
  • Qualità
  • Aggregazione

Al termine dell'assemblea di Cia il presidente Dino Scanavino ha ribadito: "Con il nostro impegno in Expo abbiamo proposto con forza la centralità dell'agricoltura e dell'agroalimentare nelle politiche economiche e sociali per lo sviluppo del Paese, ma abbiamo anche affermato che senza reddito l'impresa agricola non può assolvere alla sua indispensabile funzione. Noi operiamo per tre tutele e una garanzia: la tutela del territorio e della biodiversità, la tutela della legalità, la tutela della ruralità offrendo alla società la garanzia di un cibo buono e di qualità. Ma tutto questo possiamo farlo se viene assicurata all'impresa agricola la centralità social e la giusta remunerazione economica che deve servire a fare ricerca, innovazione per stare da protagonisti nel mercato globale senza rinunciare alle nostre identità. Lo stesso tema del Sud pone il problema del reddito agricolo: il caporalato e l'illegalità si combattono solo con lo sviluppo dell'economia sana ma l'economia sana presuppone che le aziende ricavino dal loro operare il giusto. Questo è l'impegno di Cia, questo sarà il nostro futuro per nutrire il pianeta".

Si chiude EXPO 2015: il bilancio positivo della partecipazione irlandese

Milano, 29 ottobre 2015 – Alla fine di Expo 2015 l'Irlanda tira le somme della sua partecipazione, che ha registrato complessivamente oltre 2,5 milioni di visitatori.

Lo spazio espositivo dedicato alla verde Irlanda ha ottenuto negli ultimi mesi i migliori risultati in termini di affluenza, raggiungendo 1,6 milioni di presenze, con oltre 800mila visitatori nel solo mese di ottobre, andando così ben oltre le aspettative iniziali di attirare almeno il 10% della totalità dei visitatori di Expo.

Di seguito un video che sintetizza l'esperienza del visitatore al Padiglione Irlanda:

Milano, fino a sabato 31 ott: prezzo fisso in ristoranti di qualità, a sostegno dei senzatetto

Milano, fino a sabato 31 ottobre 2015

Milano Restaurant Expo a favore di Progetto Arca onlus: i ristoranti meneghini di alta qualità uniti per una buona causa.
Degustazione di Amaro Ramazzotti a fine pasto

Milano, 29 ottobre 2015 – Sono ancora pochi i giorni a disposizione per pranzare o cenare in un ristorante milanese di alto livello con un menu fisso a 25 euro (composto da antipasto o primo piatto, secondo con contorno, dessert, caffè e coperto) o con uno sconto del 10% sul menù alla carta.  

Fino a sabato 31 ottobre c'è la possibilità di approfittare di questa fortunata formula della Milano Restaurant Expo e sostenere così Fondazione Progetto Arca - onlus che dal 1994 opera per portare un aiuto concreto a coloro che vivono in grave stato di emarginazione e povertà - a cui sarà devoluto 1 euro di ogni menu.

Attraverso il sito milanorestaurantexpo.it è possibile scoprire i ristoranti milanesi aderenti all'iniziativa, conoscere i menu proposti e prenotare online il proprio tavolo, senza dover pagare in anticipo.

L'iniziativa vanta il supporto di importanti sponsor come Amaro Ramazzotti - grazie al quale sarà offerta una degustazione a fine pasto -, i biscotti farciti Roll Break di Gastone Lago Elledi e la pasta senza glutine Schär. 

"I fondi raccolti saranno destinati in particolare a sostenere la distribuzione di pasti caldi alle persone senza dimora che accoglieremo e sosterremo durante l'emergenza freddo del prossimo inverno 2015-16", spiega Alberto Sinigallia, presidente di Progetto Arca. "Grazie quindi agli organizzatori della Milano Restaurant Expo e a tutti coloro che, prenotando e godendo di una serata al ristorante, avranno l'occasione di contribuire al servizio che quotidianamente offriamo alle persone più bisognose".


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“Packaging Sicuro e Sostenibile”. Ieri sera 28 ottobre, in Expo, ancora protagonista Goglio



La sera di mercoledì 28 ottobre si è svolta una cena-evento organizzata da Goglio, packaging specialist, nella splendida cornice della Terrazza Panoramica del Padiglione “Cibus è Italia” a Expo Milano 2015, al pianterreno del quale l’azienda di Daverio (VA) ha uno stand. Il tema era incentrato su come il packaging possa contribuire a ridurre lo spreco alimentare

A conclusione dell’esperienza dentro Expo Milano 2015, Goglio, azienda leader nell'imballaggio flessibile, ha organizzato il 28 ottobre 2015 un evento congiunto con DOW (“protagonista fondamentale della chimica in Italia”) sul tema “Packaging Sicuro e Sostenibile”, per scoprire come il packaging possa contribuire a ridurre lo spreco alimentare. Erano presenti Luciano Piergiovanni, Professore e ricercatore dell’Università degli Studi di Milano e Cristina Nerín, Professoressa all’Università di Zaragoza (UNIZAR), per approfondire il tema della sicurezza alimentare, della protezione degli alimenti e della riduzione dello spreco attraverso gli imballaggi per una visione sulle soluzioni di packaging sostenibile, intelligente e attivo.

Queste parole di Franco Goglio, titolare dell’azienda di Daverio (VA), hanno introdotto la serata: "questa grande Esposizione Universale apre una stagione di speranze concrete per un futuro migliore... D'ora in poi mi proporrò ai clienti in tutto il mondo con lo stesso spirito che ha animato questa Expo 2015"
Cristina Nerín ha invece affrontato il tema dell'active and intelligent packaging mentre Luciano Piergiovanni si è soffermato sul tema della sostenibilità e sull'allungamento della vita dei prodotti; "si parlerà sempre di più di biodegradabilità" ha affermato in chiusura.

https://www.facebook.com/ExpoMilanPackagingGoglio 

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