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sabato 30 maggio 2015

Expo2015: l’Abruzzo delle Università e dell’Innovazione presenta le sue eccellenze al Padiglione Italia

Domenica 31 maggio H. 10.30 PADIGLIONE ITALIA: L'Abruzzo delle Università e dell'Innovazione presenta IL FUTURO !
Domenica 31 maggio a partire dalle ore 10:30, l'Auditorium del Padiglione Italia ad Expo ospiterà "Università, alta formazione, ricerca e innovazione – L'Abruzzo presenta il futuro" l'evento dedicato al sistema universitario regionale, alle eccellenze della ricerca ed alle tante start up e spin off che nascono tra laboratori di ricerca e aule universitarie.




L'Abruzzo presenta il futuro all'Expo anche attraverso il proprio sistema universitario regionale. Il 31 Maggio alle ore 10.30, presso l'Auditorium del Padiglione Italia in Expo, si terrà il convegno "Università: alta formazione, ricerca e innovazione", dove verranno presentati casi di studio internazionali e produzioni scientifiche dei docenti nel settore dell'agroalimentare, in particolare nel settore delle tecnologie e biotecnologie alimentari. Per l'occasione sarà presentato il progetto di autosufficienza alimentare per una regione del Burundi , realizzato dall'Università di Teramo in collaborazione con l'ONG Dapadu.
11 interventi accademici e 10 presentazioni di esperienze imprenditoriali che affronteranno i temi della ricerca e dei progetti innovativi applicati al mondo del food.
Dalla progettazione e realizzazione di Nasi Elettronici su misura per Alimenti, ai meccanismi molecolari che sono alla base delle tipicità dell'olio extravergine di oliva abruzzese, da un'indagine sul modello mediterraneo alimentare fino al Carbon Footprint (l'emissione di gas clima-alteranti attribuibile ad un prodotto, un'organizzazione o un individuo) nell'agroalimentare, gli interventi dei docenti abruzzesi affronteranno molti dei temi che sono al centro del dibattito internazionale sull'alimentazione.
Saranno gli speech di presentazione delle 10 start up ospiti del sistema universitario abruzzese a portare il tema dell'innovazione sul terreno del business e del fare impresa a partire dalla ricerca.
Idee, progetti e aziende che spaziano dalla tecnologia dei droni fino all'informatica applicata al consumo delle eccellenze agroalimentari a kilometro zero; dall'edilizia sostenibile alla logistica alimentata ad energie rinnovabili, dalle tecnologie delle biomasse fino allo sviluppo di vere e proprie biosfere e coltivazioni subacquee.
Ad aprire il convegno saranno i saluti istituzionali del Magnifico Rettore dell'università di Teramo Luciano D'Amico a cui seguiranno gli interventi dei professori Barbara Barboni, Dino Mastrocola, Dario Compagnone, Paola Pittia, Enrico Dainese, Michele Pisante, Giovanna Suzzi, Pietro Giorgio Tiscar per l'Università di Teramo e dei professori Angelo Cichelli e Assunta Pandolfi per l'Università di Pescara.
5 le Start Up ospitate dall'Università di Teramo: Icaro Drone (operatore per il lavoro aereo con droni 10), Eadrone (progettazione e realizzazione droni civili con certificazione europea), Love Italy (Mercato agricolo on-line a chilometro zero), lo Spin Off Energia Gassilora (produzione gas pulito attraverso biomasse) e Lecce Wave (specializzata in edilizia sostenibile, risorse rinnovabili e mobilità sostenibile).
5 anche le Start Up presentate dall'Università di Pescara: Cook Invest (biosfere e coltivazioni subacquee), Foodscovery (piattaforma on-line che permette all'utente di ordinare autentiche specialità locali direttamente dai migliori produttori), Renato De Ficis (information tecnology ed editoria on-line), Biciclettica (architettura, ingegneria e design) e Solis Green Log (polo logistico alimentato da energie rinnovabili).
"Siamo orgogliosi di presentare proprio al centro dell'esposizione universale di Milano alcune punte d'eccellenza del sistema universitario abruzzese - dichiara Camillo D'Alessandro, Sottosegretario alla Presidenza della Regione Abruzzo con delega all'Expo – far conoscere la capacità progettuale e le esperienze di impresa che nascono nei nostri atenei è fondamentale per dar loro prospettive di sviluppo e consolidamento. L'Expo rappresenta perciò una piattaforma formidabile di visibilità e nuove relazioni per l'intero eco-sistema della ricerca e dell'innovazione abruzzese".

venerdì 29 maggio 2015

Came e il caseificio Zanchetta festeggiano la Festa del Latte a Expo Milano 2015 con "Miti, leggende e storie contadine"

Riccardo Zanchetta racconta la storia delle latterie turnarie e degli antichi casari in Veneto

Came celebra la Festa del Latte ad Expo Milano 2015 con "Miti, leggende e storie contadine", un ciclo di incontri che si svolgeranno all'interno del living tecnologico CamEXperience, dove l'azienda ospita le eccellenze enogastronomiche di oltre 60 produttori veneti.

Protagonista del primo appuntamento, in programma per sabato 30 maggio, è Riccardo Zanchetta, proprietario del caseificio Zanchetta di Casale sul Sile (TV), che racconta la storia del mondo caseario in Veneto.

"Il mondo del latte, - spiega Riccardo Zanchetta - il mondo caseario è un mondo antico e che ha sfamato più di ogni altro settore agricolo quelle che erano le esigenze e dei contadini nei secoli scorsi.
La famiglia aveva 2/3 raccolti all'anno che potevano essere cospicui o non esserci a causa di una grandinata.
L'unico stipendio mensile che aveva una famiglia veneta ma anche di tutto il mondo era l'introito che veniva dato giornalmente da una mucca e dal suo bene più prezioso che era il latte.
Questo non mancava mai anche contro le avversità del tempo.
Se parliamo di terra veneta il latte era talmente importante non solo per l'uso quotidiano per sfamare la famiglia ma per essere, più che venduto, barattato con altri alimenti che servivano alla famiglia per il sostentamento.
In tempo di povertà, e non dimentichiamoci che 100 anni fa nel Veneto c'era purtroppo la pellagra e la fame incombeva, avere una mucca o più di una era addirittura uno status sociale e permetteva a chi le aveva una vita più dignitosa essendo tra l'altro l'unico introito sicuro su cui fare riferimento: da qui il triste detto "esistevano i soldi per guarire la mucca ammalata ma magari non c'erano per la moglie".
In effetti nelle case di campagna non avere la stalla significava anche ricercare dei lavori alternativi e da noi per esempio nella bassa trevigiana era normale andare lungo il Sile a trainare i burci contro corrente al posto degli animali da soma (traino).
Si narra di quando al mattino presto ci si presentava in luoghi convenuti lungo il Sile e ci si offriva al prezzo più basso a coloro che guidavano i burci.
Avere o potersi mantenere una piccola stalla era il sogno di ogni agricoltore e da qui la capacità dei Veneti e dei Friulani di aver introdotto a fine 800 una struttura organizzativa eccezionale ed unica nel suo genere: la LATTERIA TURNARIA.
Essa prevedeva che mediamente 8/10 proprietari di stalle si unissero in una specie di cooperativa e, dopo aver trovato un locale dove produrre i formaggi insieme ad un Casaro che doveva essere bravo nel lavoro ma doveva anche raccogliere la fiducia di tutti, a turno il capofamiglia o il figlio maggiore dell'agricoltore lavoravano assieme il formaggio.
A questo punto il Casaro doveva redigere le quantità di latte prodotte da ciascun agricoltore e fare una specie di equazione per stabilire quanto durasse il turno per ciascun agricoltore aderente. Pensate se questo casaro non fosse stato onesto quanto poteva abbindolare i poveri agricoltori che normalmente erano analfabeti. Quindi due erano le qualità fondamentali del casaro:
1 Fare formaggio buono che andasse bene a tutti: e qui ricordiamoci il detto che "una volta si era poveri ma delicati"
2 Doveva saper tenere bene la contabilità per evitare litigi o incomprensioni quindi doveva essere una persona di fiducia e onesta, da qui nasce l'altro detto ancora più famoso quando si dice al furbetto di turno "guarda che troverai quello del formajo"
Pensate che ai primi del 900 tra Veneto e Friuli ci sono conteggiati oltre 2300 latterie TURNARIE.
E il Casaro come riusciva a sopravvivere? L'alimento più importante in assoluto era la panna che si ricavava dalle lavorazioni per poi trasformarla in burro che era prezioso e anche di valore ed era di diritto di proprietà del Casaro che rivendendolo riusciva a sopravvivere.
In effetti nella scala sociale dei nostri paesotti di campagna dopo il parroco, il sindaco e il medico c'era il Casaro che, data la sua diligenza morale, spesso e volentieri era chiamato a sbrogliare vertenze familiari di vario genere."

Educazione alimentare e bambini: a Expo il modello delle Marche con “Pappa Fish”. Sabato 30 giugno 2015

Expo. PappaFish parla di spreco alimentare con i bambini

Il progetto nato per valorizzare il pesce locale sarà al Vivaio Scuole sabato 30 maggio.

Riconoscimenti da Unione Europea e Unesco per un caso esemplare, finora unico in Europa.


"Pappa Fish. Mangia bene, cresci sano come un pesce" è la campagna promossa dalla Regione Marche (con il cofinanziamento del FEP, il Fondo Europeo per la Pesca) che Expo Milano 2015 ha scelto fra i temi da presentare all'interno del Vivaio Scuole, nel Padiglione Italia, sabato 30 maggio (h. 12:30 – 14:00). 

È in questa arena privilegiata  d'incontro che Pappa Fish intende condividere quella che i dati hanno dimostrato essere stata un'esperienza di grande valore, ancor più degna di attenzione alla luce del tema e degli obiettivi di Expo.

Lanciato in fase sperimentale nel 2013, in questi due anni il progetto ha vinto la sfida di portare i bambini a mangiare con gusto il pesce: non uno qualunque, ma quello fresco e di provenienza locale, per così dire "a miglio zero", incentivando nelle giovani generazioni la conoscenza e il rispetto per la biodiversità marina e la riscoperta delle proprie radici culturali.

Quello di Expo, del resto, non è il solo riconoscimento: Pappa Fish è stato segnalato come modello di riferimento anche dal Lifelong Learning Programme - il programma dell'Unione Europea che sostiene la formazione permanente - e dall'Unesco, nell'ambito del DESS (Settimana dell'educazione allo sviluppo sostenibile).

Dopo il successo della prima edizione, quest'anno Pappa Fish ha raddoppiato le sue cifre: 42 Comuni coinvolti con 282 scuole dell'infanzia, primarie e secondarie, per un totale di oltre 25 mila bambini e 90 tonnellate di pesce consumato.

È la prima volta in Italia, se non in Europa, che un'iniziativa di educazione alimentare abbraccia tutto un sistema regionale, facendo dialogare amministrazioni, mondo dell'istruzione e filiera della pesca.

L'efficacia del progetto è stata dimostrata dai risultati. Se prima della sperimentazione, servendo pesce congelato, più di metà porzione veniva buttata (52%), ora grazie a Pappa Fish lo scarto di pesce - questa volta fresco e locale - si è praticamente azzerato (6,5%), addirittura migliorando il dato del 2014 (nella prima edizione di Pappa Fish i dati sugli avanzi davano un 11%). Alici, triglie, suri, moli, pannocchie, sardine, sgombri, gallinelle, ma anche cozze, vongole e persino trote: sono solo alcune delle 15 tipologie di pesci e molluschi che, interpretate in ricette appetitose, sono arrivate sulla tavola degli alunni a seconda della disponibilità e stagione.

Dietro a questo risultato, c'è l'impegno di un'ampia rete di soggetti diversi: Asur, amministrazioni, psicologi della nutrizione, biologi marini; insegnanti, genitori, educatori e animatori teatrali; tecnologi alimentari, comitati mensa, cuochi, e ovviamente tutti gli stadi della filiera locale, dai pescatori alle aziende di trasformazione. Ruoli e professionalità differenti che hanno collaborato attivamente per la buona riuscita del progetto.

Oltre alla somministrazione nelle mense, Pappa Fish si è sviluppato anche in aula, con un percorso multidisciplinare e per fasi: con l'affiancamento di esperti psicologi, nutrizionisti e biologi, gli insegnanti hanno costruito progetti didattici calibrati in base alle esigenze della classe e alla fascia d'età. Così, insieme al pesce, gli alunni si sono potuti nutrire di valori importanti: salute, tutela dell'ambiente, rispetto per la biodiversità e senso di appartenenza culturale.

In totale nelle scuole coinvolte sono stati più di 800 laboratori svolti, di cui 200 dove i bambini hanno potuto cucinare con le proprie mani il pesce appena pescato dal loro mare, migliaia di ricettari distribuiti alle famiglie, innumerevoli lavori creativi come disegni, e-book e video multimediali, 40 rappresentazioni teatrali scritte insieme ai bambini e messe in scena da compagnie del territorio, e ancora le visite ai tanti luoghi della tradizione marittima (porti, mercati ittici, musei del mare di ogni città). Per concludere, infine, con una grande festa: negli ultimi giorni di scuola con i "Pappa Fish Days" i bambini hanno festeggiato la riuscita del progetto esponendo da nord a sud delle Marche i lavori di un anno, come frutto di tanto impegno e fantasia.

All'efficacia educativa di Pappa Fish, si aggiunge un aspetto non secondario, come la profonda valenza in termini di sviluppo locale: con le risorse attivate grazie al FEP, la Regione Marche ha applicato la logica della filiera corta su una risorsa tipica del proprio territorio, portandola nelle scuole all'interno di un ampio progetto educativo e supportando la creazione di nuove opportunità occupazionali per la pesca e l'itticoltura locali, già assai provate da condizioni di mercato penalizzanti. "Con Pappa Fish le Marche hanno elaborato un modello virtuoso di sviluppo sostenibile" riconosce Uriano Meconi, dirigente servizio pesca della Regione: "Anche tra gli operatori del settore molti hanno saputo riconoscere le potenzialità del progetto, attivandosi per rispondere adeguatamente alle richieste e agli standard delle mense, come la spinatura e la sfilettatura di tutto il prodotto. Non è stato semplice rielaborare un processo industriale 'ad hoc' ma, come abbiamo constatato dal successo anche di questa seconda edizione, ogni sforzo è stato premiato. Tutto questo ci permette di confidare nel proseguimento di un'iniziativa vincente anche in futuro".

A proposito di Expo, per la piattaforma RAIExpo2015 in questi mesi Pappa Fish è stato oggetto di un reportage multimediale interattivo girato dal regista Guido Morandini. Il filmato è già online sul portale www.expo.rai.it .


www.pappafish.regione.marche.it

giovedì 28 maggio 2015

Cultura, creatività, esempi di eccellenza, Casillo Group sabato 30 maggio si racconta sul palcoscenico "Ecco la mia impresa"



L'azienda di Corato (Bari), primaria nel campo delle semole, grano, farine commestibili, prodotti da forno, selezionata da Intesa Sanpaolo per esporre sabato 30 maggio la sua storia nel padiglione The Waterstone

Cultura, creatività, esempi di eccellenza, Casillo Group si racconta sul palcoscenico "Ecco la mia impresa". 

Un percorso espositivo che ruota attorno al grano tra natura, tradizione, arte, uomo e paesaggio e sarà proiettato il video La luce, il vento, la tradizione.  

Non di solo cibo vive Expo ma anche di creatività, ingegno, eccellenza imprenditoriale. E in entrambi i casi c'è Casillo Group, l'azienda di Corato (Bari), primaria nel campo delle semole, grano, farine commestibili, prodotti da forno, numero uno in Europa per le commodities di grano duro sarà presente anche nel padiglione di Intesa Sanpaolo. 

Casillo Group è stata selezionata dalla grande banca per l'iniziativa «Ecco la mia impresa» insieme ad altre 399 aziende italiane che si sono contraddistinte per essere 'il motore che riavvia un Paese che fa fatica a ripartire e start up innovative che hanno una bella storia da raccontare, perché il loro esempio possa essere contagioso'. Vicende straordinarie, esempi di valore e di passione, storie di uomini e di donne che hanno avuto capacità di visioni lontane ma anche il coraggio delle scelte. Esempi di quel made in Italy che si rimbocca le maniche, e si mette a fare e  che finisce per attraversare poi tutti i continenti.
Sabato 30 maggio dalle 10,30 alle 13,30, sul palcoscenico del padiglione The Waterstone di Intesa Sanpaolo, Casillo Group esporrà la storia delle proprie aziende che ruotano attorno al grano tra natura, tradizione, arte, uomo e paesaggio.

Un percorso espositivo che Casillo sfrutterà per raccontare la propria storia e condividere il suo progetto di successo al pubblico di visitatori internazionali: il territorio, il grano, la tradizione molitoria, le semole e farine Selezione Casillo "Madre Pietra, Padre Grano" macinate a pietra naturale, e dunque il percorso si chiude con i prodotti da forno "Agricola del Sole", per raccontare una filiera dove l'ingrediente principale è sempre la passione.
Inoltre sarà proiettato il video La luce, il vento, la tradizione realizzato per l'azienda di Corato  dal viaggiatore, fotografo, scrittore e regista  Carlos Solito e musicato dal pianista e compositore Ciro Gerardo Petraroli. Uno spot lieve, che restituisce della Puglia colori e atmosfere, fra mare, ulivi e (immancabili) distese di grano, mentre la macchina da presa insegue il gioioso pellegrinare d'un bimbo, fra centri storici e paesaggi rurali per poi finire in pieno Parco Nazionale dell'Alta Murgia, attorno al quale il Gruppo Casillo vanta tra le sue più fiere colture agricole.
"Orgogliosi di rappresentare quelle imprese che si sono contraddistinte a livello nazionale e internazionale come espressione del made in Italy di qualità, – spiega Pasquale Casillo, presidente di Casillo Group - Nel nostro Dna c'è la propensione alla crescita in ciò che si sa fare meglio: la macinazione, l'innovazione, le relazioni internazionali. Questa capacità si è espressa industrialmente da quindici anni a questa parte con l'adozione della tecnologia della decorticazione, con la costruzione di una rete logistica basata sulla movimentazione via treno, con l'approvvigionamento energetico dalla luce del sole, così come con la produzione di sfarinati innovativi dal nome evocativo de Le Semole D'Autore, ormai un brand sempre più in crescita. È sotto questa luce che il Gruppo si pone nei confronti di Expo: una serie di proposte frutto di intuizioni manageriali, ricerca, valorizzazione di grani antichi, traguardi bio, partenariati. Siamo un modello di economia vitale, innovativa e sostenibile"

CASILLO GROUP
Casillo Group, realtà molitoria di Corato (Bari) con una capacità di macinazione e movimentazione di oltre 2 milioni di t/annue di grano, rappresenta uno dei maggiori "Market Maker" del mondo nel settore del grano duro.
Tradizione e innovazione da sempre sono i suoi principi e su questi valori si pone la sua filosofia aziendale.
Leader mondiale nella trasformazione e commercializzazione del grano duro, Casillo Group investe risorse ed energie in progetti di ricerca ed innovazione necessari al miglioramento di tutti i processi che individuano nel grano duro il ruolo di protagonista indiscusso.
La mission aziendale, fondata sui valori e principi tramandati ai fratelli Casillo dal padre Vincenzo, è orientata alla qualità e sicurezza del prodotto e alla piena soddisfazione del cliente, obiettivi perseguiti attraverso l'accurata selezione delle materie prime, i controlli rigorosi in accettazione, in produzione e del prodotto finito e l'automazione dei processi produttivi. L'incremento e la diversificazione nel tempo delle attività di Casillo Group, dal trading alla logistica intermodale fino allo sviluppo di progetti da fonti di energie rinnovabili, ha come fattore distintivo la ricerca e come fattore comune la valorizzazione del grano duro e del territorio.

Casillo Group in cifre
• 1,0 miliardi di Euro di fatturato consolidato nel 2014, con un incremento annuo del 22% (821 milioni di euro nel 2013);
• 1,2 milioni di tonnellate di capacità molitoria annua;
• 9 impianti molitori collocati in diverse regioni d'Italia;
• 3,2 milioni di tonnellate di cereali movimentate nel 2014;
• 5 terminal portuali del Centro e Sud Italia;
• 4 silos di stoccaggio del Sud Italia;
• 419.150 tonnellate la capacità di immagazzinamento totale;
• 25 MW la potenza degli impianti fotovoltaici installati Puglia.


Per informazioni
numero verde 800198416


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www.CorrieredelWeb.it

Padiglione Salento: il secondo evento è Cibarti


Dopo l'inaugurazione avvenuta con il Festival della Dieta Med-Italiana
Nel Padiglione Salento è "Cibarti"
il secondo grande evento in programma
sempre a solo 1 megametro dall'Expo
E' la 4a edizione della Fiera nazionale dell'artigianato artistico e
Agroalimentare, a Lecce, in piazza Sant'Oronzo, dal 29 maggio al 2 giugno



L'inaugurazione del grande "Padiglione Salento" si è svolta dal 20 al 24 maggio scorso con il Festival della Dieta Med-Italiana e, dopo appena cinque giorni, avrà luogo il secondo grande evento capace di attrarre nel "ponte" di giugno migliaia di turisti e di appassionati di artigianato a 360 gradi, parliamo di Cibarti – Fiera nazionale dell'artigianato artistico e agroalimentare. L'importante evento avrà luogo a Lecce, da venerdì 29 maggio a martedì 2 giugno, nella centralissima piazza S. Oronzo.

Confartigianato Imprese Lecce presenta per il quarto anno consecutivo un evento dedicato alle produzioni artigianali di eccellenza, in grado di raccontare i territori italiani attraverso prelibatezze gastronomiche e pregiate opere artistiche che hanno reso celebri nel mondo le diverse regioni italiane. La manifestazione è organizzata da Big Bang snc ed è riconosciuto come evento di rilevanza nazionale da Confartigianato Imprese.

Cibarti propone un viaggio nei territori italiani attraverso la qualità dei sapori e il fascino dei manufatti. L'evento offrirà una vetrina privilegiata ad aziende, artigiani e maestri d'arte di tutta l'Italia, grazie alla collaborazione della rete nazionale di Confartigianato Imprese e dei Gruppi di Azione Locale (Gal) che hanno aderito all'iniziativa. Anche quest'anno, inoltre, sono in programma numerose iniziative collaterali, tra laboratori e spazi di approfondimento, dove non mancherà uno sguardo alle potenzialità connesse ad Expo2015. 

Si punta così a favorire collaborazioni fra artigiani, consorzi e altre realtà associative, avvicinare i giovani alle potenzialità occupazionali del settore, nonché tutelare le professionalità dei maestri artigiani salvaguardando l'arte del "saper fare". Ma l'appuntamento rappresenta soprattutto l'occasione per far conoscere al grande pubblico le eccellenze artistiche e agroalimentari nazionali, dalle creazioni in ceramica, pietra leccese, legno, merletto e ferro battuto, passando per i sapori: la liquirizia d'Abruzzo, la pasticceria siciliana, i salumi emiliani, i formaggi lucani, vini e oli di qualità e, naturalmente, tutto il meglio della Puglia e del Salento. Oltre alle degustazioni, ci sarà la possibilità di acquisto diretto dei prodotti.

Accanto alle aree espositive dei singoli produttori, anche quest'anno si registra l'importante presenza dei Gal del territorio Pugliese (tra cui Gal Serre Salentine, Gal Alto Salento, Gal Terre del Primitivo e Gal dei Messapi), insieme al Gal Batir che ospiterà all'interno del proprio stand prodotti peculiari del territorio calabrese.

A Cibarti sarà presente anche la storica ditta di luminarie De Cagna, che donerà un tocco di festa e tradizione a quello che ormai è diventato un appuntamento fisso per i salentini e per i turisti che scelgono il ponte del 2 giugno per visitare Lecce.

Accanto all'area espositiva, si potranno inoltre visitare i "Laboratori di Cibarti" che vedranno protagonisti i maestri artigiani della Provincia di Lecce alle prese con creazioni in ceramica, pietra leccese, cartapesta, patchwork e mosaico. Non mancheranno dimostrazioni e degustazioni dell'artigianato dolciario, anche grazie alla collaborazione dei maestri dell'Associazione Pasticceri Salentini di Confartigianato Imprese Lecce. Tutto questo consentirà ai visitatori di assistere alla nascita di un prodotto artigiano, svelando, oltre ai piccoli trucchi del mestiere, l'abilità e la pazienza che si nascondono dietro a un'opera di pregio.
Cibarti resterà aperto ogni giorno, dalle 10 alle 24.

Ricordiamo che Padiglione Salento è a "solo" un megametro di distanza dall'Expo e si raggiunge in appena 80 minuti di volo. Ci sono voluti oltre 2.600 anni per approntarlo, è in scala 1:1, è in assoluto il più grande, con un'estensione di oltre 7.000 km quadrati. E' aperto tutto l'anno, 12m, 7g, 24h. Per visitarlo come merita occorrerebbero diverse settimane, ma anche un solo weekend è sufficiente per restarne incantati. 

Al suo interno la presenza di bellissime e ricchissime chiese barocche (in cui le messe vengono celebrate realmente), castelli, antiche masserie, "pajare" (i trulli salentini), monumenti e palazzi. Ci sono interi borghi storici, città e centri urbani completamente attrezzati, persino con "figuranti" reali, che operano, lavorano, producono. Ci sono bar, ristoranti e trattorie in cui si possono gustare le migliori pietanze tipiche, ci sono hotel, relais, masserie e b&b pienamente operativi e attrezzati per il pernotto (il Padiglione Salento è l'unico in cui è possibile, anzi augurabile, pernottare per tutto il tempo che si desidera).

E' la natura? Immancabile e incantevole. La sceneggiatura è ricca di macchia mediterranea e aree boschive, ci sono intere campagne coltivate a uliveti, vigneti, ortaggi, legumi e ogni altro ben di Dio. C'è poi la rielaborazione dei due mari, Adriatico e Ionio, con ben 365 km di coste frastagliate alternate a spiagge bianchissime, l'ambientazione è talmente realistica che ci si può prendere il sole, fare il bagno, navigare e addirittura pescare.

mercoledì 27 maggio 2015

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Al Carroponte Streeat Food di Milano c'è ...più gusto


Ritorno al Carroponte di Sesto San Giovanni dal 29 al 31 maggio
Allo Streeat Food Truck Festival c'è "Più gusto"
Fra i truck la credenza on the road e l'Apuccia
Il Salento è a Milano con le patate novelline al vincotto e le famose pucce farcite
     
Mai visto tanto cibo di qualità che viaggia su ruote. Dopo il grande successo delle tappe a Roma, Firenze, Bologna e Sarzana, lo "Streeat Food Truck Festival" torna a Milano dal 29 al 31 maggio. I food truck più buoni del mondo tornano infatti al Carroponte di Sesto San Giovanni

E' l'unico evento italiano interamente dedicato al cibo di qualità su ruote e ad ingresso gratuito. La tradizione e la varietà dei cibi di strada ricercati e qualitativamente eccelsi incontrano la creatività e la personalità di giovani appassionati che scelgono di muoversi su ruote. I concetti dfastcheapgourmetdesign e spirito on the road si incontrano e convivono sui camioncini allestiti come vere e proprie cucine itineranti, offrendo al pubblico un'esperienza gastronomica unica, assolutamente innovativa e al passo coi tempi.

E tra i tanti truck attrezzati, il Salento è decisamente presente. C'è la credenza on the road targata "Più gusto – Hi Quality Salento Street Food" e c'è "L'Apuccia – Salento in movimento". 

La prima è una dispensa mobile che su ruote porterà a Milano il Vincotto Experience,
una serie di esperienze culturali e gustative suscitate dall'uso sapiente di uno dei prodotti più tradizionalmente tipici del territorio salentino, il vincotto. 

L'idea è nata da un'intuizione di Antonio Venneri di Terra Apuliae che ha letteralmente contaminato diversi produttori locali dando vita ad una serie di nuovi prodotti, dalla pasta ai dolci tipici, dalla puccia alla frisa, aventi tre caratteristiche fondamentali: essere di altissima qualità, essere serviti anche per strada e, soprattutto, essere aromatizzati e prevedere tra gli ingredienti il Vincotto primitivO ed il Cuettu. 

La seconda è un ape attrezzato che farà scoprire, degustare e innamorare i visitatori della famosa "puccia" salentina, il tipico panino del territorio morbido dentro e croccante fuori. E' assolutamente saporito, grazie ad un processo di lievitazione naturale, all'utilizzo di farina di semola di grano duro, all'olio extravergine di oliva e alla cottura nel forno a legna. Le pucce vengono generosamente farcite con prodotti artigianali, servite calde e fragranti. 

Entrambe le strutture appartengono al circuito "Più Gusto", una rete informale di 26 entità di cui la maggior parte è rappresentata da aziende artigianali dell'agroalimentare di qualità (olio evo, ortaggi freschi e lavorati, legumi, latticini, capocollo, pucce, biscotti e prodotti da forno, sott'oli, vincotto, scapece, birra artigianale, pasta tipica, pasticceria e dolci (anche senza glutine), vino), ma non mancano chef, un'associazione di cuochi e una di piazzaioli professionisti, oltre ad alcuni professionisti della comunicazione. "Più Gusto" è una bellissima realtà nata quasi per caso che, in solo nove mesi, sta tracciando le linee guida nella sperimentazione di un nuovo ed originale modo di fare squadra. 

Lo Streeat Food Truck Festival è un evento organizzato da Barley Arts Promotion, storico promoter di concerti e spettacoli dal 1979, e da Buono-Food & Events, giovane realtà che opera nell'ambito dei food-events, specializzata nella promozione di piccoli e medi produttori artigianali. 

Per tre giorni il pubblico potrà sperimentare prelibatezze italiane e internazionali di ogni sorta che spazieranno dal dolce al salato e che saranno disponibili per ogni pasto: colazione, pranzo, merenda, aperitivo e cena fino allo spuntino della mezzanotte. E, oltre ai piaceri del palato, anche una serie di eventi collaterali: workshop, presentazioni, musica, intrattenimento, show cooking e un'area dedicata ai bambini.



Sito del Festival: www.streeatfoodtruckfestival.com
Evento su facebook: www.facebook.com/events/612683315500098

martedì 26 maggio 2015

Padiglione Expo Cibus è Italia: arrivata prima delegazione buyer esteri

ARRIVATA OGGI LA PRIMA DELEGAZIONE DI BUYER ESTERI
Dopo gli incontri nel padiglione Expo "Cibus è Italia" saranno sul territorio per visitare le aziende

(Milano, 26 maggio 2015) – Si è tenuto oggi, nel padiglione Expo di Federalimentare "Cibus è Italia", il primo incontro d'affari tra buyer esteri e aziende alimentari italiane. 22 buyer provenienti da Turchia, Polonia, Serbia, Austria, Slovenia, Svizzera e Montenegro hanno valutato le proposte commerciali delle aziende. Le maggiori richieste hanno riguardato le produzioni più tipiche del food made in Italy: pasta, olio, passata di pomodoro, formaggi, salumi e dolci. 

I 22 buyer, organizzati grazie al programma di incoming dell'ICE, saranno anche per tre giorni sul territorio italiano per visitare aziende alimentari di interesse. Il 3 giugno sarà la volta dei buyer di Danimarca, Finlandia, Germania, Norvegia, Svezia e Islanda, mentre il 9 giugno arriveranno i buyer da Cina, Hong Kong, Quatar, Arabia Saudita. Alla fine del semestre di Expo2015  saranno passati nella lounge del padiglione "Cibus è Italia" circa 2000 operatori (top retailer, importatori, Horeca, produttori e trasformatori), provenienti da 50 diversi Paesi.

 "I nostri principali mercati rimangono Stati Uniti ed America – ha dichiarato Cesare Ponti, vice Presidente di Federalimentare – ma il Sud Est asiatico sta crescendo di importanza. Nella classifica dei mercati a maggior crescita abbiamo, nell'ordine: Taiwan, Corea del Sud, Israele, Croazia, Singapore, Polonia".

Dal 25 al 29 maggio, Cibus e Federalimentare sono presenti a Bangkok in THailandia alla fiera "Thaifex World of food Asia", grazie alla collaborazione con Fiera di Colonia/Anuga con 50 stand di aziende alimentari italiane (Cremonini, Grissin Bon, Frachioni Oli, Monari Federzoni, Walcor, Bio Agricoop, etc.).

"E' importante partecipare alle fiere alimentari più affermate nel mondo – ha commentato Antonio Cellie, Ceo di Fiere di Parma – perché facciamo conoscere i nostri prodotti e incontriamo in loco i buyer della grande distribuzione. Questo è il modo migliore di combattere la contraffazione. Il 9 giugno saremo alla fiera FMI Connect di Chicago negli USA, insieme ad altre fiere italiane, per la prima volta con il nuovo logo distintivo del made in italy elaborato dal Governo italiano".

L'ASSOCIAZIONE CONIGLIO ITALIANO A EXPO MILANO 2015

L'Associazione Coniglio Italiano è presente nell'Area Territori, all'interno del Padiglione di Federalimentare, la location ideata per essere l'epicentro della divulgazione e della valorizzazione dell'immagine dell'industria alimentare italiana e dei suoi marchi eccellenti.

L'Associazione Coniglio Italiano ha a disposizione un pannello in cui un video racconta quattro momenti di gusto del prodotto, legati ai quattro diversi target di riferimento identificati, ovvero i bambini, gli sportivi, la famiglia e gli anziani, coprendo praticamente gran parte dell'intera possibile utenza di consumatori.

Nel video – realizzato dall'agenzia di comunicazione integrata PubliOne – la narrazione avviene attraverso l'esplicitazione delle caratteristiche organolettiche e dei benefici tipici della carne di coniglio, prodotto italiano naturale e controllato.

L'Associazione Coniglio Italiano è un gruppo di produttori (allevatori, macellatori, mangimisti e altri componenti della filiera) che si è costituito, per far riscoprire i valori della carne di coniglio nazionale e che, attraverso il lavoro e la passione, desidera evidenziare le qualità della carne di coniglio, puntando sulla valorizzazione e sulla tutela della produzione italiana.

Tra i principali obiettivi che si pone l'Associazione vi è quello di favorire la scelta da parte del consumatore del prodotto a marchio "coniglio Italiano", un marchio che identifica in maniera chiara e facilmente riconoscibile la provenienza nazionale delle carni, sopperendo in tal modo alla mancanza di trasparenza del mercato.

L'Associazione Coniglio Italiano mira a riaffermare l'opportunità di un maggior consumo del prodotto, per assicurare un sostanziale risparmio alle famiglie italiane oltre che una alimentazione più sana e leggera.

La carne di coniglio italiano è un alimento sano e ricco di valori nutrizionali che i produttori italiani intendono rendere sempre più popolare e consumato, difendendone qualità e sicurezza, promuovendo una scrupolosa tracciabilità. La carne di coniglio, come e forse più delle altre carni bianche italiane, ha un basso contenuto di grassi ed è ideale nelle diete che prevedono bassi livelli di colesterolo, mentre è ricca di proteine e di aminoacidi essenziali che ne facilitano una semplice e corretta assimilazione da parte dell'organismo. Grazie alla sua leggerezza e al suo gusto, la carne di coniglio è un alimento ideale per bambini e ragazzi nell'età dello sviluppo, per gli sportivi e per le persone anziane.

La presenza sui banchi delle macellerie tradizionali e in quelli delle varie espressioni della Grande Distribuzione, testimonia la grande diffusione della carne di coniglio nelle abitudini di consumo delle famiglie italiane. La carne di coniglio (in gran parte proveniente da allevamenti italiani) è, infatti, al quarto posto nei consumi di carne in Italia e la sua diffusione dovrebbe seguire la tendenza in sviluppo di regimi alimentari sempre più leggeri e nutrienti (e anche ricchi di gusto).

L'Associazione Coniglio Italiano si pone l'obiettivo di promuovere un consumo più frequente di questo tipo di alimento, grazie anche a una maggiore informazione sui tanti modi di prepararlo, grazie alla creatività e alla fantasia dei milioni di esperte cuoche che, in ogni regione, hanno saputo interpretare questa carne, in gustosissime ricette.

L'Associazione Coniglio Italiano vi aspetta a EXPO Milano 2015!

Al via la Milano Restaurant: menu a 25 euro in locali top per sostenere Progetto Arca

Milano, fino al 31 ottobre 2015

Milano Restaurant Expo by Sapore dell'Anno 2015 a favore di Progetto Arca onlus: i ristoranti meneghini di alta qualità uniti per una buona causa



Milano, 26 maggio 2015 - Fino al prossimo 31 ottobre sarà possibile pranzare o cenare in un ristorante milanese di alto livello con un menu fisso a 25 euro (composto da antipasto o primo piatto, secondo con contorno, dessert, caffè e coperto) o con uno sconto del 10% sul menù alla carta, di cui 1 euro sarà devoluto a Fondazione Progetto Arca, onlus che dal 1994 opera in particolare a Milano per portare un aiuto concreto a coloro che vivono in grave stato di emarginazione e povertà.

È questa la fortunata formula della Milano Restaurant Week, che quest'anno torna dopo quattro edizioni prolungando la proposta ai sei mesi di Expo Milano.

Attraverso il sito milanorestaurantexpo.it sarà possibile scoprire i ristoranti milanesi aderenti all'iniziativa (in media sono una trentina i ristoranti tra cui si può scegliere ogni giorno), conoscere i vari menu proposti e prenotare online il proprio tavolo, senza dover pagare in anticipo.

"I fondi raccolti saranno destinati in particolare a sostenere la distribuzione di pasti caldi alle persone senza dimora che accogliamo e sosteniamo durante l'emergenza freddo del prossimo inverno 2015-16", spiega Alberto Sinigallia, presidente di Progetto Arca. "Grazie quindi agli organizzatori della Milano Restaurant Expo e grazie a tutti coloro che, prenotando e godendo di una serata al ristorante, avranno l'occasione di contribuire al servizio che quotidianamente offriamo alle persone più bisognose".

La Milano Restaurant Expo è organizzata da Sapore dell'Anno, l'unica certificazione di qualità e di marketing in Italia che premia i prodotti alimentari direttamente attraverso il giudizio insindacabile dei consumatori.

L'iniziativa vanta il supporto di importanti sponsor come Amaro Ramazzotti, i biscotti farciti Roll Break di  Gastone Lago Elledi e la pasta senza glutine Schär. Attraverso gli sponsor saranno organizzati nei ristoranti aderenti eventi di degustazione sicuramente interessanti anche per i palati più fini, che saranno di volta in volta comunicati sul sito della Milano Restaurant Expo (come la degustazione di Amaro Ramazzotti a fine pasto, del wafer Roll Break - Gastone Lago Elledì insieme al caffè, del primo piatto di pasta senza glutine Schär ricettato dagli chef dei ristoranti aderenti).
      
"Dopo quattro edizioni di successo di Milano Restaurant Week, siamo felici di essere riusciti a organizzare nell'anno di Expo un'iniziativa che promuove la ristorazione di una delle più importanti città italiane nel mondo e che, soprattutto, non dimentica di aiutare le persone in difficoltà", commenta Antonio Decaro, responsabile marketing di Sapore dell'Anno e Pet Award.

www.milanorestaurantexpo.it
progettoarca.org
consumertest.it

All’Oscar dell’Imballaggio 2015 la Goglio premiata per GTea. Intervista a Pietro Lironi, AD di Goglio Cofibox e Osvaldo Bosetti, Converting R&D Chemical Director di Goglio



Goglio GTea,“l’alleato attivo del packaging”, è stato insignito dell’Oscar dell’Imballaggio 2015  ad Ipack Ima nella premiazione del 20 maggio 2015. Il progetto dell’azienda di Daverio (Varese) è un imballo attivo 100% green: un adesivo con proprietà antiossidanti e antimicrobiche che aumentano la shelf life del prodotto. Goglio ha vinto l’Oscar dell’Imballaggio già nel 2011 con la confezione ecologica EcoTruck della Iberemec e nel 2013 con “Fres-co Green”, sistema integrato di confezionamento 100% eco-friendly. Intervista a Pietro Lironi, AD di Goglio Cofibox e Osvaldo Bosetti, Converting  R&D Chemical Director di Goglio.

L’Oscar dell’imballaggio è uno storico contest che dal 1957 rappresenta un osservatorio sull’evoluzione del packaging, delle sue prestazioni e del servizio che offre a chi lo utilizza. Il concorso premia la tecnologia declinata nella scelta di materiali innovativi e rinnovabili e le soluzioni tecniche che allungano la shelf life dei prodotti e aiutano a prevenire lo spreco alimentare, tenendo conto dei risparmi di materia prima, energia e tempo, che rendono gli imballaggi sostenibili a tutto tondo. L’edizione 2015 si ispira ai principi della Carta Etica del Packaging, presentata in occasione di Ipack-Ima, che suggerisce le linee guida della Giuria nella scelta dei Best Packaging 2015, secondo cui l’imballaggio deve essere: responsabile, equilibrato, sicuro, accessibile, trasparente, informativo, contemporaneo, lungimirante, educativo e sostenibile.
Goglio, azienda fondata nel 1850 a Rho (MI) e oggi leader nei settori dell'imballaggio flessibile, degli accessori in plastica rigida come valvole e bocchelli e degli impianti di confezionamento, ha vinto l’edizione 2015 dell’Oscar dell’imballaggio con GTea, packaging attivo all’estratto di the verde; la premiazione è avvenuta il 20 maggio 2015 durante Ipack-Ima. Goglio è stata premiata per l’innovazione tecnologica; ecco la motivazione: “la lungimiranza dell’innovazione tecnica nell’aver progettato un packaging attivo, tale grazie a sostanze naturali, di basso costo e facile reperibilità. L’allungamento conseguente della shelf life del contenuto è un supporto per la prevenzione dello spreco di cibo. Particolare rilievo è stato riconosciuto allo studio ed alla ricerca che hanno caratterizzato il progetto”.
Ha ritirato il premio Osvaldo Bosetti, Converting  R&D Chemical Director di Goglio, che ha dichiarato, avendo coordinato il progetto: “abbiamo vinto l’Oscar dell’imballaggio per l’innovazione con il nostro nuovo prodotto GTea, cioè ‘Goglio the’. Abbiamo introdotto nell’imballaggio sostanze estratte dal the, le catechine, che hanno proprietà antiradicali. Queste, all’interno della struttura della confezione, rallentano l’azione di ossidazione sugli alimenti, preservando il prodotto alimentare. Questo imballaggio è il frutto di un lavoro di equipe di circa tre anni, che ha visto l’applicazione di nuove tecnologie”.
“L’azienda sta portando avanti una ricerca sempre più spinta verso materiali biodegradabili che possiedano però le caratteristiche dei materiali plastici, cioè di barriera e conservazione” afferma Pietro Lironi, Amministratore Delegato di Goglio Cofibox. “Questa è la sfida del futuro: immettere sul mercato materiali sostenibili, provenienti da prodotti naturali, biodegradabili e compostabili, che però, grazie a principi di produzione particolari, permettano di avere le stesse caratteristiche di shelf life e di riduzione dello spreco che hanno i materiali tradizionali".
Goglio aveva già ottenuto l’Oscar dell’imballaggio in diverse passate edizioni; tra le più recenti, nel 2011 con la confezione ecologica EcoTruck della Iberemec e nel 2013 con “Fres-co Green”, sistema integrato di confezionamento 100% eco-friendly; questa confezione, amica dell’ambiente a 360°, aveva ottenuto il prestigioso riconoscimento nella sezione speciale ‘Tecnologia’, distinguendosi per le caratteristiche di pack interamente costituito da materiali e componenti biodegradabili.
Con GTea, Goglio, packaging specialist, ha inteso individuare una soluzione di confezionamento efficace ed economicamente competitiva che, agendo sul naturale processo di ossidazione cui sono soggetti gli alimenti conservati in imballi flessibili, ne migliora la shelf life, mantenendo le proprietà e le caratteristiche organolettiche dei prodotti. Gtea, frutto del progetto di ricerca Safemtech sviluppato con l’Università di Zaragoza e il patrocinio della Comunità Europea, vanta un nuovo materiale pensato per il contatto alimentare dalle spiccate proprietà antiossidanti e antimicrobiche, in grado di preservare le proprietà organolettiche, il gusto e la fragranza del prodotto contenuto e di rallentarne il naturale processo di ossidazione.
Con questo imballo attivo 100% green, Goglio si propone quale portatore di un’innovazione rispettosa dell’ambiente e, soprattutto, etica: la reperibilità e il basso costo del the verde rendono l’adesivo agevolmente accessibile da tutte le economie e, come tale, estremamente democratico, contribuendo attivamente alla lotta agli sprechi. Sfruttare le proprietà antiossidanti del the verde significa inoltre proporre alimenti più sani e naturali, tagliando significativamente le quantità di conservanti: ecco quindi che Goglio, nelle vesti di produttore e fornitore di packaging, diventa fautore attivo nel processo di sensibilizzazione sociale ad una sana alimentazione, inserendosi a pieno titolo nel dibattito al centro di Expo Milano 2015, dove è presente con uno stand nel padiglione “Federalimentare – Cibus è Italia”.
Il claim dell’azienda è: “Meno packaging, più prodotto: imballaggio, tecnologia, innovazione”.

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