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ottobre 2015 - Alce Nero
torna per il secondo anno consecutivo al Festival
di Internazionale a Ferrara, lo fa con il suo Diritti alla Terra e la narrazione di un’agricoltura (biologica)
che cambia il mondo. Ma lo fa anche con il suo cibo, che grazie al format di
ristorazione Alce Nero Berberè
nutrirà la sala stampa del Festival.
Il marchio di oltre mille agricoltori e apicoltori
biologici, impegnati, dagli anni '70, in Italia e nel mondo, nel produrre cibi
buoni, sani e che nutrono bene, porterà a Ferrara ospiti nazionali ed internazionali per una giornata in cui il
racconto non sarà solo storytelling, ma azioni concrete orientate ad un
futuro di cambiamento. Nella sala conferenze della Camera di Commercio della
città (via Largo Castello 10) sabato 3
ottobre si alterneranno i primi due momenti di confronto.
“Terra è libertà”, che ospiterà al tavolo dei relatori Günther Wallnöfer, consigliere del Comune di Malles, primo comune che ha bandito
l’uso di pesticidi, e Evelyne
Maria Piergentili, esperta di progetti ambientali, Santiago Paz, Cooperativa Sin Fronteras/Norandino
(Perù), Giovanni Dinelli, Professore Ordinario alla Facoltà di Agraria
presso l’Università degli Studi di Bologna ed Alice Waters, pioniera
del biologico in California, che dialogheranno grazie all’introduzione e
mediazione del giornalista Antonio
Cianciullo.
Ulrich
Veith racconterà ad esempio di come sia riuscito, dopo aver scoperto che i
suoi pascoli nell’Alta Val Venosta erano inquinati dai pesticidi provenienti
dalle decine di trattamenti aerei sui meleti, a vietarne (con anni di battaglie
e l’appoggio di un referendum popolare) l’utilizzo su tutto il suo territorio.
Seguirà “Terra è vita”, con la
partecipazione di Michele Buonomo, Legambiente Campania, Enrico
Fontana, vicepresidente del Consorzio Libera Terra Mediterraneo, Nicola
Cecere, allevatore bufalino biologico a Caserta e Nino Pascale, presidente
di Slow Food Italia, condotti dal giornalista Peppe Ruggero.
Nicola
Cecere sarà testimonianza di come molti allevatori nel casertano, per
reagire alla terra dei fuochi, allevino in pascoli stupendi e puliti centinaia
di bufale, biologicamente, diventando così segnale e simbolo di un percorso
diverso e praticabile. O sarà possibile sentire dalla voce diretta di Enrico Fontana che arriveranno a 2000
gli ettari di terra affidata alle cooperative di Libera; ettari che saranno
lavorati con metodo biologico, e di cui verranno curate anche le cantine, i
laboratori e gli agriturismi.
Una
giornata che terminerà con l’appuntamento più atteso, nella cornice ferrarese
del Teatro Nuovo: “Terra è casa”.
La vice presidente del Perù Marisol
Espinoza Cruz racconterà a Stefano
Liberti di come il mantenimento di una ricca biodiversità, lo sviluppo di
produzioni biologiche e tradizionali peruviane insieme a quelle Fair Trade,
rappresentino una grande opportunità di vita, economia e presidio montano
(andino) per centinaia di migliaia di agricoltori peruviani, ma anche
colombiani, che a favore di queste coltivazioni abbandonano la produzione di
coca.
Ne
discuteranno con lei, guardando ad un futuro di azioni concrete, Don Luigi Ciotti Fondatore di Libera, Hugo
Valdes, direttore di Cooperativa Sin Fronteras / Norandino (Perù)
e Lucio Cavazzoni, presidente di
Alce Nero per un momento che terminerà con la proiezione del cortometraggio
inedito “Tierra Virgen”, girato lo scorso inverno in Perù e
testimonianza reale di una società che, grazie all’agricoltura biologica, sta
ripulendo la sua economia dalla coltivazione illegale di coca.
Ma Alce
Nero non nutrirà solo di protagonisti e visioni la tre giorni ferrarese, lo
farà anche portando il suo cibo e la cucina di Alce Nero Berberè che, con la speciale collaborazione dello Chef
Simone Salvini, preparerà piatti
a base di pasta, cereali, verdure e legumi biologici, o addolcirà con frollini,
composte, mieli, succhi e nettari, le colazioni e i break degli ospiti del
festival.
“L’agricoltura (biologica) che cambia il mondo. C’è una agricoltura
che pervade e coinvolge territori ed i suoi abitanti. Mette in relazione chi
coltiva i prodotti e chi ne fruisce. È onesta perché vicina e reciproca. Fa
bene: alle persone, all’ambiente, alla economia che è ecologia. Punta
all’equilibrio che è equità. Nutre bene e non consuma. Unisce e non divide.
Obiettivo nostro è diffondere questa agricoltura, parte e partecipe del cambiamento
che vogliamo”.
Lucio Cavazzoni,
presidente di Alce Nero
PROGRAMMA
SABATO 3 OTTOBRE 2015
Ore
11:00
Terra è libertà
Camera di Commercio di Ferrara, via Largo Castello, 10.
Ore 15:00
Terra è vita
Camera di Commercio di Ferrara, via Largo Castello, 10.
Ore 19:00
Terra è casa
Teatro Nuovo, Piazza Trento Trieste
Alce Nero è il marchio di
oltre mille agricoltori e apicoltori biologici, impegnati, dagli anni '70, in
Italia e nel mondo, nel produrre cibi buoni, sani e che nutrono bene. I
prodotti biologici Alce Nero nascono da un’agricoltura che si fa custode della
terra, rispettandone ogni componente, che sia vegetale, animale o umana. Nessun
utilizzo di sostanze chimiche di sintesi come pesticidi ed erbicidi, scelta di
ter
reni vocati, lavorazioni che esaltano le
caratteristiche organolettiche e nutrizionali delle materie prime: questi i
criteri che contraddistinguono il marchio Alce Nero. Al centro il sapere degli
agricoltori, un patrimonio prezioso che si riflette in ogni ingrediente, dal
pomodoro naturalmente ricco di licopene, al grano Senatore Cappelli con il suo
stelo lungo, fino all’olio extravergine di oliva. Le oltre 250 referenze Alce
Nero si possono acquistare in circa 30 paesi del mondo, in Europa, Asia,
America e nel nuovo negozio online:
www.alceneroshop.com
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