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venerdì 29 maggio 2015

Educazione alimentare e bambini: a Expo il modello delle Marche con “Pappa Fish”. Sabato 30 giugno 2015

Expo. PappaFish parla di spreco alimentare con i bambini

Il progetto nato per valorizzare il pesce locale sarà al Vivaio Scuole sabato 30 maggio.

Riconoscimenti da Unione Europea e Unesco per un caso esemplare, finora unico in Europa.


"Pappa Fish. Mangia bene, cresci sano come un pesce" è la campagna promossa dalla Regione Marche (con il cofinanziamento del FEP, il Fondo Europeo per la Pesca) che Expo Milano 2015 ha scelto fra i temi da presentare all'interno del Vivaio Scuole, nel Padiglione Italia, sabato 30 maggio (h. 12:30 – 14:00). 

È in questa arena privilegiata  d'incontro che Pappa Fish intende condividere quella che i dati hanno dimostrato essere stata un'esperienza di grande valore, ancor più degna di attenzione alla luce del tema e degli obiettivi di Expo.

Lanciato in fase sperimentale nel 2013, in questi due anni il progetto ha vinto la sfida di portare i bambini a mangiare con gusto il pesce: non uno qualunque, ma quello fresco e di provenienza locale, per così dire "a miglio zero", incentivando nelle giovani generazioni la conoscenza e il rispetto per la biodiversità marina e la riscoperta delle proprie radici culturali.

Quello di Expo, del resto, non è il solo riconoscimento: Pappa Fish è stato segnalato come modello di riferimento anche dal Lifelong Learning Programme - il programma dell'Unione Europea che sostiene la formazione permanente - e dall'Unesco, nell'ambito del DESS (Settimana dell'educazione allo sviluppo sostenibile).

Dopo il successo della prima edizione, quest'anno Pappa Fish ha raddoppiato le sue cifre: 42 Comuni coinvolti con 282 scuole dell'infanzia, primarie e secondarie, per un totale di oltre 25 mila bambini e 90 tonnellate di pesce consumato.

È la prima volta in Italia, se non in Europa, che un'iniziativa di educazione alimentare abbraccia tutto un sistema regionale, facendo dialogare amministrazioni, mondo dell'istruzione e filiera della pesca.

L'efficacia del progetto è stata dimostrata dai risultati. Se prima della sperimentazione, servendo pesce congelato, più di metà porzione veniva buttata (52%), ora grazie a Pappa Fish lo scarto di pesce - questa volta fresco e locale - si è praticamente azzerato (6,5%), addirittura migliorando il dato del 2014 (nella prima edizione di Pappa Fish i dati sugli avanzi davano un 11%). Alici, triglie, suri, moli, pannocchie, sardine, sgombri, gallinelle, ma anche cozze, vongole e persino trote: sono solo alcune delle 15 tipologie di pesci e molluschi che, interpretate in ricette appetitose, sono arrivate sulla tavola degli alunni a seconda della disponibilità e stagione.

Dietro a questo risultato, c'è l'impegno di un'ampia rete di soggetti diversi: Asur, amministrazioni, psicologi della nutrizione, biologi marini; insegnanti, genitori, educatori e animatori teatrali; tecnologi alimentari, comitati mensa, cuochi, e ovviamente tutti gli stadi della filiera locale, dai pescatori alle aziende di trasformazione. Ruoli e professionalità differenti che hanno collaborato attivamente per la buona riuscita del progetto.

Oltre alla somministrazione nelle mense, Pappa Fish si è sviluppato anche in aula, con un percorso multidisciplinare e per fasi: con l'affiancamento di esperti psicologi, nutrizionisti e biologi, gli insegnanti hanno costruito progetti didattici calibrati in base alle esigenze della classe e alla fascia d'età. Così, insieme al pesce, gli alunni si sono potuti nutrire di valori importanti: salute, tutela dell'ambiente, rispetto per la biodiversità e senso di appartenenza culturale.

In totale nelle scuole coinvolte sono stati più di 800 laboratori svolti, di cui 200 dove i bambini hanno potuto cucinare con le proprie mani il pesce appena pescato dal loro mare, migliaia di ricettari distribuiti alle famiglie, innumerevoli lavori creativi come disegni, e-book e video multimediali, 40 rappresentazioni teatrali scritte insieme ai bambini e messe in scena da compagnie del territorio, e ancora le visite ai tanti luoghi della tradizione marittima (porti, mercati ittici, musei del mare di ogni città). Per concludere, infine, con una grande festa: negli ultimi giorni di scuola con i "Pappa Fish Days" i bambini hanno festeggiato la riuscita del progetto esponendo da nord a sud delle Marche i lavori di un anno, come frutto di tanto impegno e fantasia.

All'efficacia educativa di Pappa Fish, si aggiunge un aspetto non secondario, come la profonda valenza in termini di sviluppo locale: con le risorse attivate grazie al FEP, la Regione Marche ha applicato la logica della filiera corta su una risorsa tipica del proprio territorio, portandola nelle scuole all'interno di un ampio progetto educativo e supportando la creazione di nuove opportunità occupazionali per la pesca e l'itticoltura locali, già assai provate da condizioni di mercato penalizzanti. "Con Pappa Fish le Marche hanno elaborato un modello virtuoso di sviluppo sostenibile" riconosce Uriano Meconi, dirigente servizio pesca della Regione: "Anche tra gli operatori del settore molti hanno saputo riconoscere le potenzialità del progetto, attivandosi per rispondere adeguatamente alle richieste e agli standard delle mense, come la spinatura e la sfilettatura di tutto il prodotto. Non è stato semplice rielaborare un processo industriale 'ad hoc' ma, come abbiamo constatato dal successo anche di questa seconda edizione, ogni sforzo è stato premiato. Tutto questo ci permette di confidare nel proseguimento di un'iniziativa vincente anche in futuro".

A proposito di Expo, per la piattaforma RAIExpo2015 in questi mesi Pappa Fish è stato oggetto di un reportage multimediale interattivo girato dal regista Guido Morandini. Il filmato è già online sul portale www.expo.rai.it .


www.pappafish.regione.marche.it

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