Una enorme scritta "No farmers no party" indica il padiglione della Coldiretti, all'inzio del Cardo sul lato opposto all'albero della vita di cui è promotrice, facilmente riconoscibile dai maxivolti di veri agricoltori che tappezzano completamente le pareti esterne. Una rappresentazione unica che vuole essere il giusto riconoscimento - sottolinea la Coldiretti - al lavoro di 2,5 miliardi di produttori che nel mondo si impegnano quotidianamente per cercare di garantire cibo per tutti e tutelare la qualità e la sicurezza ambientale.
Non c'è Expo, non c'è cibo e non c'è vita senza il duro lavoro nelle campagne. Le immagini degli agricoltori italiani raccolte lungo tutta la penisola testimoniano il giusto orgoglio di una professione che ha la responsabilità di nutrire il mondo.
Con le due fiorentine nel piatto c'è il volto di Paolo Giorgi 31 anni un giovane allevatore toscano che insieme al fratello conduce un'azienda con oltre 500 bovini di razza Limousine, alimentati con mangimi prodotti in azienda. Lancia invece le sue cipolle Luca Tomei un giovane trentino laureato in scienze forestali che nella sua azienda produce una vasta gamma di frutta ed ortaggi che trasforma anche in succhi e confetture che offre agli affezionati clienti che lo incontrano puntualmente nei mercati di Campagna Amica.
Con una cassetta di fragole tra le mani c' è la signora Maria che con il marito Giuseppe si mantengono in forma grazie alla loro attività producendo nelle province di Trapani, Palermo ed Agrigento. Uno spaccato di verità che caratterizza la presenza della Coldiretti anche all'interno del padiglione dove i visitatori possono vivere l'esperienza di una full immersion nella campagna che coinvolge tutti i sensi: vista, olfatto, udito, tatto e gusto.
L'obiettivo è quello di raccontare il legame tra la società italiana e i suoi agricoltori, soffermandosi sul molteplice ruolo che essi svolgono: produttori di beni, custodi della bellezza della campagna italiana, innovatori, propulsori delle comunità locali, protagonisti dell'economia del Made in Italy che crea ricchezza e lavoro per tutti. Dentro il padiglione della Coldiretti i produttori sono dunque presenti in prima persona per costruire un contatto diretto, vivo e concreto con i visitatori in un ambiente segnato dagli odori, i colori, le luci, le asprezze e le armonie della campagna italiana.
All'autentica ristorazione contadina, accompagnata da dimostrazioni e laboratori, è dedicato uno spazio nel roof garden del padiglione con il Farmers Inn di Campagna Amica, dove a rotazione regionale saranno presentati i piatti dell'autentica tradizione. Uno spazio che sarà anche ambientazione di incontri e molteplici iniziative che comporranno, assieme agli eventi di Coldiretti negli altri spazi di Expo, un ricco palinsesto di eventi sui temi legati all'agroalimentare e all'alimentazione.
Un'Italia, quella che Coldiretti schiera a Expo, fatta da oltre un milione e mezzo di agricoltori che ogni giorno producono il meglio del Made in Italy e che sono le radici, il tronco e i rami dell'Albero della Vita, l'icona dell'Esposizione universale, di cui Coldiretti ha voluto essere promotore. "Gli agricoltori sono il motore dell'Expo ma manca un adeguato riconoscimento economico e sociale al lavoro nei campi" ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che "tra i paradossi che dovrà affrontare l'Expo c'è il fatto che tra le oltre 800 milioni di persone che nel mondo soffrono la fame molti sono agricoltori, a causa degli effetti di una globalizzazione senza regole che favorisce lo sfruttamento e la speculazione sul cibo".
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