LE INIZIATIVE PER AUMENTARE LA PRESENZA DELL’ALIMENTARE SUI MERCATI
ESTERI
Successo
del format del padiglione: esposizione, degustazione, convegnistica,
incontri business – La replica del format nelle fiere estere e a Cibus
2016 – Le proposte per un Osservatorio sull’Italian sounding ed i corner
italiani per i retailer stranieri – Coordinamento permanente per
l’incoming di
buyer esteri
(Milano, 29 ottobre 2015)
– La straordinaria esperienza di Expo2015 sarà importante per
raggiungere l’obiettivo definito dal Governo di rispondere alla grande
domanda di food Made in Italy che cresce nel mondo raddoppiando, in
pochi anni, l’export agroalimentare italiano. L’agorà creativa su
queste tematiche in Expo è stata la Sala Convegni del padiglione “Cibus è
Italia – Federalimentare” che ha riunito gli esponenti dell’industria,
dell’agricoltura e della distribuzione in 250 incontri tra workshop,
convegni, conferenze stampa e degustazioni guidate.
L’unico padiglione a
presentare in esposizione la globalità delle 13 filiere alimentari
italiane, mille marchi e migliaia di prodotti di 420 aziende, struttura
che verrà recuperata integralmente diventando il nuovo ingresso
ovest del quartiere fieristico di Fiere di Parma. Anche le opere dei 13
street artist, coordinati dal digital storyteller Felice Limosani,
saranno istallate e valorizzate per impreziosire i diversi padiglioni
diventando, con il loro messaggio sulla contemporaneità del food Made in
Italy, una collettiva permanente a disposizione delle centinaia di
migliaia di visitatori accolti annualmente da Fiere di Parma
Il
contributo del padiglione sarà proiettato anche nell’immediato dopo
Expo con vari progetti in gestazione, tra cui: la replica del format del
padiglione in altre fiere, in Italia e all’estero; la creazione di un
Osservatorio permanente sull’Italian sounding; la creazione di un team
permanente per favorire le sinergie di tutti gli attori nella attività
di incoming dei buyer stranieri; la promozioni di nuovi format di corner
espositivi
“shop-in-shop” per i retailer esteri.
La
caratteristica peculiare di “Cibus è Italia” è stato il mix di
esposizione e degustazione dei prodotti (con quasi 300 mila visitatori,
per lo più esteri), convegnistica, incontri business con i buyer esteri
ed italiani. La 18° edizione della fiera Cibus, a Parma nel maggio 2016,
sarà il primo evento in cui si replicherà
il format del padiglione Cibus è Italia. Sarà poi la volta di altre
fiere in Asia ed anche negli USA, come la IDDBA di Houston e la FMI
CONNECT di Chicago.
L’altra
opportunità, proposta da Federalimentare e da Fiere di Parma, è la
creazione di un Osservatorio permanente sull’Italian sounding: un nuovo
strumento che consenta, per la prima volta, di monitorare con
puntualità e su base annuale il fenomeno della contraffazione
agroalimentare.
La
presenza dei prodotti italiani sui mercati esteri potrà essere ampliata
grazie ad un nuovo format “shop-in-shop” per i retailer esteri: Cibus
si propone come soggetto aggregante per proporre ai retailer esteri una
soluzione “chiavi in mano” che raccolga l’espressione più completa e
d’eccellenza del paniere di prodotti italiani da offrire e vendere ai
consumatori esteri.
Cibus
è Italia ha significato soprattutto matching tra aziende e buyer
esteri: 15 sessioni con top buyer provenienti da ogni continente, 5mila
incontri dentro il padiglione e 200 visite negli stabilimenti sul
territorio, grazie alla collaborazione tra Fiere di Parma, ICE e
Federalimentare. Oltre a circa mille incontri tra aziende espositrici e
buyer italiani. Un modello che si vuole perfezionare ed espandere con la
creazione di un team di coordinamento per tutte le missioni sul
territorio italiano di buyer esteri sia dopo la fiera Cibus di maggio
2016, sia durante l’anno, che consenta ai buyer di conoscere
dall’interno le aziende e i loro siti produttivi grazie a tour
personalizzati.
“L’immagine dell’alimentare italiano che abbiamo dato al mondo – ha dichiarato Luigi Scordamaglia, Presidente di Federalimentare -
è quella di una filiera unita in tutte le sue componenti agricoltori,
industria di trasformazione e distribuzione, capace di superare antiche
rivalità. Un modello di cooperazione che ci permetterà di essere più
competitivi nello scenario nazionale e internazionale, grazie anche al
sostegno
del Governo che ha dato un supporto inedito all’alimentare mettendolo al
centro della sua politica di rilancio del Paese”.
“La piattaforma fieristica Cibus – ha detto Antonio Cellie, Ceo di Fiere di Parma -
può essere molto utile nella strategia complessiva per portare
l’export agroalimentare italiano ai 50 miliardi
auspicati dal Governo entro il 2020. Cibus è già il punto di incontro
dei produttori italiani e degli operatori esteri e la nostra esperienza è
a disposizione per un sempre maggiore coordinamento con il ICE/ITA e
con Federalimentare e per un ruolo attivo nel dopo Expo”.
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