Dopo
il convegno targato Gifasp del 18 settembre in Expo 2015 è continuata la
condivisione sui contenuti emersi riguardo il packaging e la sostenibilità.
L’imballaggio cartaceo è infatti uno degli attori della lotta contro lo spreco
alimentare
Qui di seguito gli approfondimenti emersi nel dopo
convegno “Facciamo luce sul ruolo del packaging nella lotta agli sprechi
alimentari” (all’interno della campagna “La cultura della protezione e della
sostenibilità” Gifasp 4 Expo) : Emilio Albertini, presidente Gifasp e Cosmografica Albertini, ha sottolineato come nel mondo “si sprecano un miliardo e 300 milioni di tonnellate di cibo (dati
FAO). Il packaging risolve il problema del trasporto e della conservazione ed è
un settore più verde di quello che si immagina” e ha concluso: “cosa sarebbe la nostra quotidianità se
improvvisamente togliessimo tutti i packaging, le scatole, i confezionamenti?
Che impatto incredibile avrebbe questa nuova situazione nei confronti della
conservazione di centinaia di prodotti alimentari?”. Fulvia Lo Duca,
Managing Director Abar Litofarma, ha tenuto poi a sottolineare
come il Gruppo Italiano Fabbricanti Astucci e Scatole Pieghevoli “abbia iniziato a pensare alla campagna per
Expo 2015 sin dal 2013, credendoci da subito”.
Eliana Farotto, Responsabile Ricerca & Sviluppo
Comieco, ha sottolineato, a proposito del riciclo, quanto “siamo avanti in Italia: l’80% degli imballaggi in carta e cartone sono
riciclati. Oggi quindi il packaging è riciclabile, tecnologico, intelligente,
attivo e smart. Con l’utilizzo del contenitore, infatti, si allunga la shelf
life del prodotto e vi è una maggiore protezione perchè, ad esempio, grazie
all’innovazione di frontiera, i conservanti iniziano ad essere contenuti
nell’imballaggio piuttosto che nel prodotto”. Anche Marco Sachet, direttore
dell'Istituto Italiano Imballaggio, ha sostenuto che “l’imballaggio alimentare rende, anche attraverso la tecnologia, i
prodotti alimentari sicuri e fruibili. Lo spreco nasce dall’inizio della catena
alimentare, a livello logistico e arriva fino alle nostre cattive abitudini; di
contro, ci troviamo di fronte ad imballaggi intelligenti e smart e ad un
packaging attivo: oggi investire nel packaging è sempre più in linea con
l’attenzione ambientale”. “Molto
spesso le accuse di overpackaging sono completamente inopportune, in quanto non
si ragiona con serietà sulla filiera totale”, ha invece fatto notare Piero
Capodieci del CdA Conai, “perché, oltre a
garantire protezione e conservazione, il packaging porta anche efficienza e
risparmio (nei tempi e nei costi). E’ inoltre largamente riciclato: nel 2014
sono stati immessi sul mercato 11 milioni di chili di imballaggi, di cui il
65,9% è stato riciclato e nel 77% dei casi vi è stato un recupero totale.
L’Italia ha poi largamente superato gli obiettivi di riciclo europei
soprattutto nel settore della carta e già da dieci anni. L’imballaggio
accompagna i cambiamenti sociali; oggi, ad esempio, le famiglie mononucleari
rappresentano un terzo della popolazione e hanno sempre più necessità di
monoporzioni”.
Pietro Lironi, Presidente Assografici e Federazione
Filiera Carta e Grafica, ha evidenziato quanto un packaging
di innovazione venga realizzato in una ampia gamma di materiali e come “oggi si chiede più prodotto e meno
packaging; il peso di questo si è infatti ridotto del 25%, mentre la quantità
di prodotto è rimasta invariata. In futuro, per le nuove generazioni, dovremmo
perciò dare più valore alle confezioni ma con minore peso… Oggi si ha inoltre
la necessità di un packaging che comunichi
più emozionalmente e che arrivi a
colpire tutti e cinque i nostri sensi”. Marco Ardemagni, conduttore Radio2,
poeta e autore, ha sottolineato invece l’importanza della sostenibilità,
approfondita anche nella sua trasmissione radiofonica Caterpillar e in
particolare “nell’iniziativa, nata nel
2006 dopo l’entrata in vigore del protocollo di Kyoto, ‘M’illumino di meno’,
una vera e propria festa del Risparmio Energetico. Vedo inoltre un parallelo
tra il packaging che conserva e il Podcast che consente di ascoltare i programmi
in differita….”.
Tonino Dominici, Presidente Box Marche, ha puntato invece
l’attenzione sulle persone, “che sono
artefici del cambiamento e fanno la differenza” affermando inoltre che “la sostenibilità c’è quando si hanno a
cuore gli interessi di tutti e ognuno ne trae soddisfazione”, mentre per
Adriano Facchini, Direttore Consorzio Agrario di Ferrara, sostenibilità
significa “lasciare una cosa nello stato
in cui si è trovata… Sebbene oggi sia aumentata la distanza tra chi produce e
chi consuma (l’urbanizzazione avanza veloce) e la tipologia degli alimenti
assunti sia profondamente cambiata”.
Silvia Leoncini, food blogger e scrittrice, ha invitato
la platea a non sprecare in cucina, “pensando
prima di comprare, riflettendo su cosa si vuole preparare, con piccoli
accorgimenti e attraverso quattro regole, sintetizzabili in Riduci,
Razionalizza, Riusa e Ricicla”, unendo infine creatività e tradizione.
Importante lancio in concomitanza con il convegno del progetto di protezione e
sostenibilità “Save the waste” (dal fagiolo al packaging) presentato da Andrea
Pozzo, Sistemi Qualità, Ambiente e Sicurezza LucaPrint Group, che, ha spiegato,
“è nato da una collaborazione di filiera
a chilometro zero e italiana al 100%. Lucaprint ha infatti contribuito a questo
progetto innovativo, etico e sostenibile con la cartiera Favini e l'azienda
agroalimentare Pedon : è stato realizzato un imballo in cartoncino con gli
scarti della lavorazione dei fagioli”.
Massimo Falcinelli, Account Manager Iggesund, parlando
delle foreste svedesi, ha ricordato come “la
sostenibilità deve combattere i cambiamenti climatici e una foresta
correttamente gestita come quelle svedese è in grado di assorbire anidride
carbonica per molti anni; questa, inoltre, normata da più di 100 anni, aumenta perché
vengono tagliati meno alberi di quanti ne crescono”. Fabrizio Sansoni, food
stylist e chef, ha portato invece l’argomento sul cibo, affermando che “con il packaging tutto è meglio protetto e
conservabile; serve infatti per cucinare ma anche per servire e presentare i
cibi, grazie ai materiali evoluti di cui oggi è costituito. Si compra meno
perché si sfrutta maggiormente il prodotto, c’è meno dispersione e tempi di
preparazione inferiori; ad esempio si può utilizzare l’imballaggio sottovuoto
per cuocere, anche ad alte temperature…
Tutto questo a vantaggio della creatività, che richiede tempo e
applicazione”.
Paola Negrin, Comunicazione Lab#ID LIUC, ha portato
l’argomento sulla tecnologia parlando di “sistemi
RFID e NFC, che servono ad esempio a tracciare i prodotti nel loro ciclo di
vita e sono utili contro lo spreco alimentare, per l’ottimizzazione dei
processi e perché la tracciatura è automatica. Le tag lette da questi sistemi
sono una pratica ormai consolidata nella logistica, all’interno del magazzino e
vengono utilizzate per azioni di marketing sul consumatore” e Paola
Favarano, Presidente Comitato Donne AiFOS, ha trattato di comunicazione; ha
infatti espresso la necessità di avere un “packaging
più narrante e creativo, soprattutto dopo che è stato utilizzato. Il packaging
potrebbe infatti diventare un educatore, attraverso l’insegnamento dei suoi
utilizzi diversificati e un narratore di storie, in modo da rendere più
affascinante l’informazione tecnica”. In chiusura Massimo Caviola, Managing
Director Metsä Group, che, parlando di cartiere finlandesi, ha affermato: “il loro obiettivo principale è lasciare il
più possibile la natura come è stata creata. Per questo le cartiere finlandesi
adottano la certificazione forestale che è un codice etico di rispetto per la
flora e la fauna che abitano la foresta”.
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