Dal 15 ottobre via libera al riscaldamento ma le caldaie di condomini e uffici possono restare spente.
Autunno caldo: temperature molto sopra la media stagionale anche nei prossimi giorni.
I dieci consigli per evitare sprechi e inquinamento.
"Lasciamo spenti i termosifoni e con piccoli accorgimenti potremo risparmiare fino al 15% sulla bolletta e aiutare l'ambiente". È il consiglio che parte da Legambiente, Climate Consulting e Rete Irene diretto a cittadini e amministratori alla vigilia dell'accensione delle caldaie per riscaldare case e stabili pubblici.
Da domani, infatti, a Milano e in gran parte della Pianura lombarda si potranno accendere i riscaldamenti, ma il calendario delle caldaie non viaggia di pari passo con l'andamento del clima: il mese di ottobre 2014 ha infatti mostrato finora temperature medie di poco inferiori ai 19°C, valori superiori di circa 2 – 3 gradi rispetto a quelli tipici del periodo e compatibili con una condizione ottimale di comfort termico all'interno di uffici, scuole e abitazioni. Questa situazione, secondo i professionisti di Climate Consulting, equipe professionale che elabora e fornisce dati climatologici raccolti da una capillare rete di registrazione installata sul territorio nazionale e con focus sull'area milanese, è destinata a durare ancora per diversi giorni, rendendo del tutto inutile il ricorso all'impianto di riscaldamento nelle case e nei luoghi di lavoro.
"L'ultima decade presenta anomalie termiche positive di oltre 2°C circa rispetto alle medie e di quasi 4°C rispetto alle minime di riferimento per questo periodo a Milano città – dichiara Pamela Turchiarulo di Climate Consulting – I modelli previsionali per i prossimi giorni indicano che le temperature sono destinate a mantenersi su questi livelli se non addirittura a salire, specie nei valori massimi diurni, se si confermerà il ritorno del sole nella seconda parte della settimana. E con una maggiore stabilità atmosferica le condizioni rischiano di diventare più favorevoli all'accumulo di inquinanti". "Va peraltro precisato - continua Samantha Pilati di Climate Consulting – che le tabelle climatiche di riferimento, in base a cui ogni Comune italiano identifica la stagione del riscaldamento e dunque pianifica l'accensione degli impianti, sono ormai piuttosto datate risalendo alla prima metà degli anni '90. È ormai ben noto infatti che il clima è cambiato, come testimonia il fatto che le temperature di questo periodo negli anni recenti, compreso quello attuale, si sono praticamente sempre attestate al di sopra delle medie di riferimento 1971-2000".
È dunque la mitezza di questo autunno che consiglia di guardare al termometro, anziché al calendario, per decidere se è il momento di rimettere in funzione le migliaia di impianti termici della città. Questa è l'indicazione che Legambiente dà a tutti i gestori di impianti termici, siano caldaie di singole utenze o grandi reti condominiali, impianti di complessi industriali o terziari, uffici pubblici. "Il primo consiglio che ci sentiamo di dare a tutti i milanesi è quello di tenere spenta la loro caldaia - dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia - il secondo consiglio è quello di dotare il proprio impianto di buoni sistemi di termoregolazione, specialmente nei luoghi di lavoro e negli uffici pubblici, per evitare di avere locali inutilmente surriscaldati. Un autunno mite permette di risparmiare sulle spese di riscaldamento e di evitare di contribuire all'inquinamento atmosferico, perché non approfittarne?" L'associazione ha in proposito inviato una richiesta all'assessore Maran, proprio per chiedere di tenere spenti gli impianti negli edifici pubblici, ma anche per procedere all'aggiornamento delle scadenze di accensione e spegnimento, tenendo conto delle nuove evidenze climatiche.
Questi giorni di tregua dal freddo sono anche l'ultima occasione della stagione per mettere in atto tutti i consigli che permettono di evitare sprechi ed emissioni inquinanti evitabili in vista dell'inverno:
1. Regolate i termostati per una temperatura interna di non oltre 20°C, e se avete un impianto con cronotermostato impostate temperature più basse per le ore notturne e per quando siete fuori casa.
2. Se avete già installato le valvole termostatiche ai termosifoni, regolatele su temperature più basse nella zona notte;
3. Ispezionate i serramenti, specie se vecchi, per individuare spifferi e chiuderli utilizzando fasce adesive in materiali isolanti;
4. Provvedete alla verifica (obbligatoria con cadenza biennale) dell'impianto termico e dei fumi, anche per evitare sanzioni;
5. Regolate la temperatura dell'acqua calda sanitaria a 40° C e, se avete uno scaldacqua o una caldaia elettrica, sostituitela con un impianto a gas, usando modelli ad alta efficienza (a condensazione per le caldaie);
6. Se avete un impianto autonomo, regolatelo alla temperatura dell'acqua più bassa possibile, e comunque sotto i 50°C: eviterete l'annerimento di pareti e soffitti e ridurrete l'inquinamento indoor;
7. Effettuate il ricambio d'aria spalancando le finestre solo per pochi minuti, scegliendo se possibile le ore del primo pomeriggio;
8. Al calar del sole, chiudete serrande e tapparelle;
9. Collocate pannelli isolanti all'interno delle casse degli avvolgibili, tra i termosifoni e le pareti esterne, ed eliminate tutto ciò che può ostacolare la circolazione dell'aria tra gli elementi riscaldanti e al di sopra del termosifone;
10. Non dimenticate i consumi elettrici: se avete ancora lampade a incandescenza o alogene, sostituitele con luci a led di buona qualità, scegliete nuovi elettrodomestici solo in classe A o superiore, ricordatevi di spegnere gli stand by, aprite lo sportello del frigorifero solo per lo stretto indispensabile;
Seguendo questi consigli sono possibili risparmi anche del 15% sulla bolletta energetica: un vantaggio per nulla trascurabile per famiglie, imprese ed enti pubblici, anche se il vero affare continua a essere quello della ristrutturazione energetica dell'intero sistema edificio-impianto, soprattutto in presenza degli incentivi che il Governo ha promesso di ripristinare con la legge di stabilità. "La stragrande maggioranza di milanesi e lombardi vive in abitazioni e condomini più che obsoleti per quanto riguarda le prestazioni energetiche e di comfort climatico - ricorda Mario Tramontin, Manager di Rete Irene, il primo network di imprese lombarde specializzato in riqualificazione energetica – Pianificare la ristrutturazione energetica dell'edificio in cui si vive significa prima di tutto vivere meglio, in una casa decisamente più confortevole e nel rispetto dell'ambiente. Grazie agli interventi di riqualificazione, possiamo mantenere sott'occhio i consumi, perché in un edificio energeticamente riqualificato le bollette si riducono anche oltre il 50%, e si rivaluta il proprio patrimonio più importante, la casa in cui si vive. Il mercato delle abitazioni è diventato sempre più selettivo e oggi un edificio energeticamente scadente è oggettivamene molto più difficile da vendere, se non a fronte di forti riduzioni di prezzo".
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