Spesso passo da Piazza Virgilio e osservo che su un bel palazzo signorile color giallo, ristrutturato qualche anno fa, campeggia una scritta in inglese (ovviamente insieme a graffiti che deturpano tutta la parte bassa del palazzo).
La scritta ha un significato volgare.
Perché non obbligare i condomini a togliere questo scempio?
Ora mi chiedo cosa devono pensare le centinaia di turisti che passano di li' per andare a visitare il Cenacolo.
Per rimanere in tema, elenco lo scempio sulle facciate di palazzi stupendi in via Carducci, De Amicis, Molino delle Armi, Via Torino e decine di altre strade ridotte cosi'.
Presenteremo Milano ridotta in questa maniera?
Sono anni che non vedo una ristrutturazione adeguata ad una città che dovrebbe essere europea (l'Expo inizia fra 9 mesi !!!!!)
Perché non prendere esempio dalle altre città europee che io visito spesso per lavoro?
Spero che qualcuno mi risponda; vorrei essere orgogliosa della mia città, che vedo affollata di turisti da tutto il mondo. Grazie Cordiali saluti.
Lettera firmata.
Risponde il presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici:
«"Non sarebbe giusto accollare obbligatoriamente ai condomini l'onere di ripulire le facciate delle case deturpate dai graffiti vandalici.
Si tratta infatti di esiti di un dilagante malcostume, anzi di azioni criminose, che la pubblica amministrazione avrebbe il dovere di prevenire, di impedire e di reprimere, spesse volte anche d'ufficio.
La ripulitura di tali imbrattamenti dovrebbe rientrare dunque fra i costi sociali.
Tanto piu' che, se anche il condomino volesse impedire gli imbrattamenti sarebbe in serissima difficolta': dovendo, quanto meno, "presidiare" giorno e notte i muri di casa.
Una compito impossibile.
In alcuni casi addirittura i graffiti selvaggi sono la conseguenza indiretta di scelte amministrative: come accade in tutti i casi in cui vengono stabiliti ed autorizzati i percorsi di cortei e manifestazioni tradizionalmente forieri di tali azioni aggressive contro la citta'.
Tuttavia non possiamo essere insensibili di fronte all'esigenza di presentare ad Expo 2015 una Milano dal volto pulito.
Sarebbe auspicabile, dunque, che chi se lo puo' permettere pulisse le facciate della propria casa, soprattutto se si stratta di sconcezze; magari utlizzando le agevolazioni fiscali previste per l'esecuzione di opere di manutenzione ordinaria inerenti le parti comuni dei condominii.»
Foto: Achille Colombo Clerici con l'allora Assessore alla Cultura del Comune di Milano Vittorio Sgarbi, durante un sopralluogo ai graffiti vandalici di Milano
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