Prodotta da Comune e MiArt, la mostra si compone di due parti: una nuova performance dal titolo VB65 appositamente ideata per il PAC e 16 video di sue passate performances.
"Questo Occidente – ha dichiarato l'assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory – rischia di mangiare se stesso se non avrà la voglia e il coraggio di pensare alla diversità come un valore".
"L'opera di Vanessa Beecroft – ha aggiunto Finazzer Flory – si colloca in un percorso verso l'Expo 2015, perché l'Expo significa esposizione all'integrazione di una città come la nostra, che ha necessità di crescere nell'ottica di una democrazia liberale. L'arte contemporanea non è mai polemica. Al contrario, l'arte offre una possibilità per ripensare alla propria identità, nel caso di Vanessa Beecroft al nostro corpo, ai suoi limiti, al suo utilizzo".
"Con questa mostra – ha concluso – il PAC ricomincia, anche acquisendo la donazione dell'opera che l'artista ha appositamente creato per questa esposizione, una strategia culturale: ogni quattro mesi sarà proposto un progetto fuori dal conformismo e dall'ipocrisia".
L'assessore Finazzer Flory ha infine annunciato che giovedì 19 marzo, alle ore 21.00, al Pac si terrà il quinto incontro del ciclo "Che cosa è l'arte contemporanea?", a cui parteciperanno Vanessa Beecroft e Giacinto di Pietrantonio.
In allegato una scheda dell'iniziativa
Nessun commento:
Posta un commento