SETTORE ABITATIVO; LA TENSIONE AUMENTA, LA POLITICA ARRANCA
Interrogazione al Senato del Sen. Franco Mirabelli per la richiesta che il Sidaco di Milano Pisapia sia nominato Commissario per assegnare gli alloggi pubblici sfitti.
Certo, la problematica nasce dal fatto che a fronte di 600.000 alloggi liberi, di cui decine di migliaia di edilizia residenziale pubblica, ci sono – dati 2013 - molte piu' domande di assegnazione, nelle varie graduatorie comunali, rispetto alle abitazioni disponibili ( molte unita'di ERP risultano sfitte ) e 68.000 sentenze di sfratto che colpiscono anche soggetti che non riescono a pagare l’affitto: ma, parlando di case quali componenti dei nuclei urbani, a medio-lungo termine bisogna evitare che si creino, nello stesso agglomerato, due città, quella dei ricchi e quella dei poveri.
Come avviene nel secondo e terzo mondo. Se ne è parlato, con specifico riferimento alla situazione di Milano città leader in campo nazionale, alla tavola rotonda organizzata dal Sunia (Sindacato unitario nazionale inquilini assegnatari).
Esponenti delle istituzioni e delle parti sociali coinvolte si sono confrontati sul tema “Un patto per l’affitto sostenibile”, indicando possibili soluzioni.
Sono intervenuti Achille Colombo Clerici (presidente di Assoedilizia), don Virginio Colmegna (Casa della Carità), Daniela Benelli (Assessore alla Casa del Comune di Milano), Onorio Rosati (gruppo Pd Regione Lombardia), Franco Mirabelli (senatore gruppo Pd), Enrico Galbiati (dirigente di Aler Milano), Gianni Dapri (gruppo ricerca del Politecnico di Milano), Graziano Gorla (segretario generale della Cgil Milano) e Stefano Chiappelli (segretario generale del Sunia Milano).
Le conclusioni dell’incontro sono state affidate a Daniele Barbieri, segretario generale nazionale del Sunia, mentre i lavori sono stati coordinati da Roberto Maggioni, giornalista di Radio Popolare.
Inquilini, amministratori locali, proprietari, tutti insomma hanno denunciato l’assenza pluridecennale di una politica della casa, finita molto tempo fa con gli ultimi stanziamenti Gescal per costruire alloggi di edilizia residenziale pubblica.
Niente nuove “case popolari” quindi (il social housing, formula più trendly, è una goccia nel mare delle necessità).
Esemplare la vicenda del fondo sociale affitti: partito con il governo Prodi con l’equivalente, in lire, di 250 milioni di euro è praticamente sparito e torna oggi alla luce con 50 milioni per il 2014 e 50 milioni per il 2015.
E se in totale il Piano Casa stanzia un miliardo e 741 milioni di euro, bisogna aspettare il 2020 per spenderli tutti.
Nel frattempo tocca al privato rispondere alla domanda sempre più presante di chi, a causa della crisi e del taglio dei mutui, la casa non la può comprare e deve comunque procurarsi un tetto sulla testa.
Il governo Renzi ha avuto il merito di trattare la questione già affrontata dal predecessore Letta.
Ma il problema abitativo in Italia si e' trasformato nella commedia o, meglio, nella tragedia degli equivoci.
Vedi l’alta tassazione cui è sottoposta la casa e i rari casi di intervento a riduzione (la cedolare secca dal 15 al 10% riguarda i rapporti i locatori-inquilini persone fisiche e non i contratti in cui anche solo una parte e' persona giuridica).
Altra realtà poco nota: le abitazioni in locazione sono considerate fiscalmente alla stregua di seconde case tipo ville al mare e in montagna.
Ma c’è di più che testimonia l’impreparazione al problema: non si riesce neppure a sapere quanti sono gli alloggi popolari in Italia.
Bisogna dire che Milano è una delle città più attive nell’impegno per la soluzione del problema abitativo. Va registrata a tal proposito la richiesta, formulata con interrogazione al Senato dal sen. Franco Mirabelli, di nomina a Commissario straordinario, per l' assegnazione degli alloggi pubblici sfitti, del sindaco Giuliano Pisapia.
Ma se non si procede con la detassazione che avvii la ripresa degli investimenti in edilizia, se non si evitano provvedimenti demagogici e controproducenti, se non si imbriglia la riforma del Catasto che spaventa i potenziali investitori negli immobili; se si continuano a confondere i differenti campi - canale sovvenzionato (Aler), l'agevolato-convenzionato (cooperative - imprese), ed il canale libero ( investimenti privati liberamente gestiti) ciascuno di questi canali con la sua logica, le sue finalità e le sue funzioni – gli interventi sulla casa continueranno ad essere insufficienti e contraddittori.
foto: - Franco Mirabelli, Achille Colombo Clerici, Onorio Rosati, Don Virginio Colmegna
- Tavola Rotonda
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