Milano - Palazzo Reale > fino al 25 gennaio 2009
a cura di Marina Ferretti Bocquillon
Ultimi giorni per visitare la prima grande retrospettiva realizzata in Italia e dedicata al Neoimpressionismo
- grande affluenza alle conferenza gratuite > "DAI PENNELLI AI PIXEL", a cura di Stefano Salis e tenute da specialisti, hanno affrontato i temi del colore e della percezione, la vicenda biografica e il contesto nel quale operarono i neoimpressionisti.
- successo delle visite e della didattica in mostra > tutto esaurito alle visite animate per le famiglie ogni domenica mattina e grande affluenza di scuole e gruppi per un totale di oltre 150, con più di 3.500 presenze.
- una mostra eco-sostenibile > nel percorso messaggi per sensibilizzare il visitatore a comportamenti più corretti nel rapporto con l'ambiente. Ridotto o annullato l'impatto ambientale dovuto alla stampa del materiale cartaceo promozionale, del catalogo Skira e dei biglietti di ingresso (la neutralità climatica è attestatata e certificata dal logo Climaneutral).
- in visita anche personaggi dello sport > i giocatori dell'Inter Olivier Dacourt e Luis Figo all'inaugurazione.
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A cura della studiosa francese Marina Ferretti Bocquillon, "Chargée de Mission" al Musée d'Orsay di Parigi e con importanti incarichi museali in Francia, la mostra s'incentra sulle figure di Georges Seurat e Paul Signac, presentando una scelta di loro straordinari dipinti provenienti dai più importanti musei del mondo (tra cui il Musée D'Orsay di Parigi, il Metropolitan e il Guggenheim Museum di New York) ed è pensata per far scoprire al pubblico le due personalità artistiche nel rispettivo ruolo e nel fondamentale contributo che diedero alla nascita e allo sviluppo del Neoimpressionismo, diffusosi rapidamente soprattutto in Francia ed in Belgio.
La storia del Neoimpressionismo inizia nel 1884, quando i due artisti si incontrano per la prima volta, e la mostra evidenzia la loro evoluzione fino alla nascita del movimento, durante l'inverno 1885-86.
La Seine à Courbevoie è l'opera dipinta da Seurat nel momento in cui le sue ricerche segnano un vero e proprio traguardo artistico, dopo i numerosi studi eseguiti nell'isola della "Grande Jatte". Ed è proprio in quel momento che il pittore mette in pratica il principio fondamentale della divisione del colore, secondo il quale, ponendo sulla tela piccoli tocchi di colori puri, viene lasciata alla retina dello spettatore il compito di operare, in una visione a distanza, la mescolanza dei toni cromatici.
Il Neoimpressionismo è nato e la nuova tecnica, applicata con più o meno rigore, conosce un'ampia diffusione fino alla morte di Seurat nel 1891.
In mostra si possono ammirare bellissimi esempi dell'arte dei due maestri e dei Neoimpressionisti più noti, tra cui i francesi Camille e Lucien Pissarro, Albert Dubois-Pillet, Henri Edmond Cross, Maximilien Luce, Georges Lemmen, i belgi Henry Van de Velde, Theo Van Rysselberghe, Costantin Meunier, Georges Morren, e l'olandese Jan Toorop.
Durante gli ultimi venti anni del movimento, dal 1891 al 1910, è soprattutto sotto l'impulso di Signac che la tecnica neoimpressionista si libera maggiormente ed evolve verso un'espressione sempre più intensa del colore.
Il percorso della mostra è organizzato secondo uno sviluppo tematico in sette sezioni che colloca le opere nel loro contesto storico, ma offre altresì una coerenza cronologica che consente di seguire l'evoluzione stilistica del Neoimpressionismo. Inoltre, un'opera italiana, divisionista o prefuturista (tra cui opere di Balla, Previati, Russolo, Longoni), completa ogni sezione in cui è diviso il percorso, per sottolineare la confluenza degli interessi artistici europei durante quel periodo, particolarmente ricco d'innovazioni estetiche.
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