La vita di Curzio Malaparte raccontata da Osvaldo Guerrieri
Raccontami la storia:
"Le donne, la politica e le case:
Curzio Malaparte, scrittore maledetto e mondano"
Osvaldo Guerrieri
presenta
CURZIO
dialogano con l'autore
Sandra Petrignani e Luca Molinari
giovedì 26 febbraio 2015 - ore 18,30
Fondazione Pini / Circolo dei Lettori
Corso Garibaldi, 2 - Milano
INGRESSO LIBERO FINO A ESAURIMENTO POSTI
Curzio è il romanzo della vita di Curzio Malaparte, il racconto perciò di un'avventura umana che non ha avuto uguali nella prima metà del Novecento.
La storia comincia nel 1933 a Lipari, dove il fascista Malaparte è confinato per attività antifascista, e si conclude nella primavera del 1957 nella clinica «Sanatrix» di Roma in attesa di una morte della quale tutti desiderano impadronirsi: i democristiani, i comunisti, i repubblicani, la Chiesa cattolica.
Fra i due poli si espande la più clamorosa personalità di avventuriero, di narcisista, di rinnegato che abbiano conosciuto l'Italia e l'Europa: un «razziatore avido di cose e di prede» ebbe a definirlo il pittore Orfeo Tamburi che gli fu amico, uno dei pochi.
Grande giornalista, a 30 anni Malaparte ha diretto il quotidiano La Stampa; è entrato nelle più sconvolgenti avventure del secolo: le due guerre mondiali, la macchina stragista del nazismo, la nascita del comunismo sovietico e di quello cinese, la conquista coloniale; ha scritto libri di enorme successo che hanno ferito la sensibilità comune, da Tecnica del colpo di Stato a Kaputt a La pelle. Non si notano che contraddizioni in Malaparte, uomo fragile dentro e forte fuori, pronto a tutti i compromessi pur di ricavarne un vantaggio. Lo si vede nei rapporti prima con Mussolini e con il grande protettore Galeazzo Ciano, poi con Togliatti che riesce a sottrarlo alla legge penale.
Lo si vede ancora nello scontro con il senatore Giovanni Agnelli, il nemico di una vita; oltre che nel turbinio degli amori mai veramente profondi, mai passionali, spesso strumentali e decorativi: per esempio con la misteriosa e sensuale «Flaminia», che ottiene da Mussolini in persona il permesso di andare a trovare l'amante a Lipari, oppure con Virginia Agnelli, considerata uno strumento per abbattere la potenza del Senatore e impadronirsi della Fiat. Sullo sfondo c'è il bel mondo italiano e parigino, c'è la vita nei giornali e nelle case editrici, c'è il cosmopolitismo artistico e diplomatico.
E c'è l'Italia massacrata da un regime gonfio di retorica e di errori, protesa verso un futuro che, caduto il fascismo, sembra promettere soltanto violenza e vendette.
Il romanzo della vita di Curzio Malaparte, il racconto di un'avventura umana che non ha avuto uguali nella prima metà del Novecento.
Hanno scritto de I Torinesi:
«Le magnifiche, e spesso sconosciute, vite e avventure dei Torinesi, la tedescheria d'Italia».
il Foglio
«Trenta biografie esemplari… per rendere conto dei diversi mondi umani che hanno attraversato Torino tra Risorgimento e fine della città industriale».
il Sole 24Ore
Hanno scritto di Col diavolo in corpo. Vite maledette da Amedeo Modigliani a Carmelo Bene
«Una galleria di vite randagie e disperate, picaresche, lacerate».
la Repubblica
OSVALDO GUERRIERI
Osvaldo Guerrieri è nato a Chieti e vive a Torino. È critico teatrale de La Stampa, attività per la quale ha ricevuto nel 2003 il premio Flaiano. Con Neri Pozza ha pubblicato L'insaziabile (premio internazionale Mondello 2009), Istantanee (2009), I Torinesi (2011, BEAT nel 2013), Col diavolo in corpo. Vite maledette da Amedeo Modigliani a Carmelo Bene (2013). I suoi racconti Sibilla d'amore e Alè Calais sono diventati spettacoli teatrali rappresentati in Italia e a Parigi.
Nessun commento:
Posta un commento