Milano, 28 aprile 2009 – Teleriscaldamento a Milano, il futuro della città è anche nell'energia pulita. Se ne è parlato ieri mattina a Palazzo Marino, durante il seminario "Aree urbane, teleriscaldamento e sostenibilità" promosso dall'Assessorato alla Mobilità, Trasporti e Ambiente e dall'Airu, l'Associazione italiana per il riscaldamento urbano, in collaborazione con A2A. Sono intervenuti l'assessore Edoardo Croci, il presidente di Airu, Francesco Gullì, Massimo Tiberga, direttore Calore e servizi di A2A e Annalisa Gussoni direttore del settore Ambiente del Comune. Alle prime relazioni è seguita una tavola rotonda a cui hanno partecipato tecnici ed esperti del settore.
"Il piano di sviluppo del teleriscaldamento a Milano, sottoscritto due anni fa da Comune e A2A, è ambizioso: esso permetterà di raggiungere oltre 700mila abitanti nel 2015 - ha spiegato nel suo intervento l'assessore Croci -. Che ha aggiunto: "Entro fine anno raggiungeremo più di 220.000 cittadini, portando calore pulito nelle loro case, utilizzando tecnologie particolarmente innovative che ci consentono maggiore sicurezza e costi inferiori". "Col teleriscaldamento si hanno benefici economici, ma anche vantaggi per l'ambiente - ha ricordato Croci -. Il risparmio per i cittadini varia a seconda del tipo di caldaia che si sostituisce ed è nell'ordine di alcune centinaia di euro all'anno. Inoltre non bisogna dimenticare che il teleriscaldamento permette di inquinare meno e di contribuire ad avere una città più pulita". Concorde sull'argomento Francesco Gullì, presidente dell'Airu: "Questo importante programma di sviluppo del teleriscaldamento testimonia da sé i benefici che questo tipo di azioni possono portare alla collettività e a Milano".
Teleriscaldamento a Milano. Entro il 2009 saranno oltre 220.000 gli abitanti a scaldare le proprie case utilizzando il calore recuperato dall'acqua di falda (con le pompe di calore) o il metano (con motori turbo gas) nelle centrali di cogenerazione o dalla combustione dei rifiuti dell'inceneritore Silla2 a Figino. Un numero di milanesi destinato ad aumentare di anno in anno fino a superare quota 730.000 nel 2015, grazie a una rete di tubazioni che passerà dai 72 chilometri previsti quest'anno a 239, triplicando la sua estensione. Nell'anno dell'Expo la produzione di calore pulito sarà di oltre 1.450 megawatt termici (ne servono circa 8,4 chilowatt per riscaldare una casa di 100 mq), circa mille in più rispetto ai 445 megawatt che saranno generati entro quest'anno. Grandi quantità di energia a impatto ambientale zero, cioè senza emissione di tonnellate di polveri sottili e inquinanti nell'aria. Grazie alla nuova tecnologia, nel 2015 si eviterà ogni anno la produzione di 163.384 tonnellate di anidride carbonica (CO2), di 268 tonnellate di ossidi di azoto (NOX), di 408 tonnellate di ossidi di zolfo (SOX) e di 23 tonnellate di Pm10, contribuendo per circa la metà, per quanto riguarda la CO2, all'impegno (sottoscritto da Milano alla Covenant of mayors) di ridurre la produzione di gas serra del 20 per cento, entro il 2020. Un risultato concreto sull'ambiente di cui la città e i milanesi stanno già beneficiando. Quest'anno con l'estensione del teleriscaldamento ad altri 42.500 abitanti, la riduzione degli inquinati sarà di 30.600 tonnellate di CO2, di 40 tonnellate di NOX, di 55 tonnellate di SOX e di 3 tonnellate di Pm10. L'estensione del teleriscaldamento toccherà vecchie zone già servite, con il completamento e l'adeguamento degli impianti esistenti (Famagosta, Figino, Bicocca –Tecnocity, Canavese, Comasina e Linate) e altre aree della città, dove saranno invece realizzate le nuove centrali: ricevitrice nord in zona Bicocca (dal 2009); Santa Giulia e Bovisa (dal 2010); ricevitrice sud in zona Ripamonti, Gonin al Lorenteggio e Musocco (dal 2012); ricevitrice ovest a Baggio (dal 2013) e Sarca (dal 2014).
Il piano di sviluppo del teleriscaldamento si unisce ad altre azioni del Comune finalizzate al risparmio energetico e alla riduzione delle emissioni inquinanti. Tra queste vi è la sostituzione degli impianti di riscaldamento ancora alimentati a gasolio, di molti edifici pubblici e stabili di edilizia residenziale Aler, con centrali a metano o teleriscadamento. Ci sono poi i controlli sugli impianti privati. Per la "stagione termica" 2008-2009 il Comune ha già completato le 5.000 ispezioni previste sulle caldaie centralizzate (potenza superiore a 35kw corrispondente a interi edifici). Sono stati effettuati esattamente 4.960 controlli sugli impianti termici centralizzati. Di questi 3.478 sono alimentati a gas metano, 1.464 a gasolio e 18 con il teleriscaldamento. Per le caldaie autonome, di piccole dimensioni (potenza inferiore a 35 kw) solitamente a metano, sono stati effettuati i primi 610 controlli. Le verifiche proseguiranno fino a giugno. Infine, per incentivare la sostituzione degli impianti termici, il Comune ha pubblicato due bandi, il primo con un finanziamento della Regione di 500.000 euro, il secondo con un contributo proprio di 3 milioni di euro.
In allegato la cartina con il piano del teleriscaldamento
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Redazione del CorrieredelWeb.it
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