Ribolla: Per competere è necessario inserire i Cluster in una strategia di lungo periodo
Brescia, 28 gennaio 2015 – Si è tenuto oggi, presso il Museo Mille Miglia di Brescia, il Cluster Day lombardo. Organizzato da Associazione Industriale Bresciana, con Confindustria Lombardia e il Comitato Piccola Industria di Brescia, l'evento è stato l'occasione per presentare i nove Cluster Tecnologici Lombardi.
I Cluster Tecnologici lombardi sono: Aerospace Lombardia, CAT.AL. – Cluster Alta Tecnologia Agrofood Lombardia, Cluster Lombardo della Mobilità, Cluster Lombardo Scienze della Vita, Fabbrica Intelligente, Lombardy Energy Cleantech Cluster, Lombardy Green Chemistry Association, Smart Cities & Communities, Tecnologie per gli Ambienti di Vita. Ogni Cluster presidia un ambito tecnologico strategico per la Smart Specialization Strategy (S3) di Regione Lombardia a sua volta allineata con la Strategia Europea 2020.
"Chi decideva di fare impresa negli anni '50-60 poteva contare su un contesto sociale favorevole, facile accesso al credito, domanda interna in crescita e gli investimenti in beni tangibili generavano un ritorno di capitale. Oggi invece l'imprenditore deve dotarsi di asset intangibili non facilmente valorizzabili, confrontarsi con una concorrenza spietata dei paesi emergenti e con il credit crunch. Se in passato dovevi avere lo skill, oggi invece serve il know-how. Per far fronte a questi cambiamenti – spiega Alberto Ribolla, presidente di Confindustria Lombardia – servono imprese più grandi, o PMI aggregate in Cluster, più veloci, più internazionalizzate, più digitalizzate e connesse, con migliore capitale umano. Ed è fondamentale un rapporto biunivoco tra grande e piccola impresa".
"Come dimostrato empiricamente dalla ricerca «Cluster, convergence and economic performance» di Harvard e MIT (Porter, Stern, Delgado), la formula aggregativa del Cluster contribuisce a promuovere la crescita economica in vari modi: dalla creazione dei posti di lavoro alla proprietà intellettuale passando per la creazione di nuove industrie. Sappiamo che la Lombardia è in ritardo e l'Italia lo è ancora di più: su 47 Cluster europei con certificazione Gold Label nessuno è italiano e su 680 Cluster con Bronze label solo 27 provengono dall'Italia contro i 131 della sola Germania. Per colmare questo gap è necessario inserire il Cluster all'interno di una strategia competitiva di lungo termine supportata da policy ad hoc", conclude Alberto Ribolla.
Marco Bonometti, presidente di Associazione Industriale Bresciana, introducendo i lavori ha commentato così l'iniziativa: "Oggi compiamo un altro passo per consentire ai nostri associati di lavorare meglio: il nostro unico obiettivo è far crescere le imprese e con esse far crescere il territorio sul quale lavoriamo e con il quale abbiamo – come uomini e come imprenditori – un legame indissolubile. E tutto unicamente per concretizzare un'idea di sviluppo che dia valore alla nostra provincia, aumenti il lavoro – unica vera condizione di miglioramento e di benessere diffuso - e consenta alle aziende di esprimere il meglio di sé e dell'intero sistema. I cluster tecnologici che presentiamo al Museo 1000 Miglia e proponiamo alle aziende, costituiscono uno strumento moderno per 'fare impresa', consentendo al contempo innovazione e internazionalizzazione, migliorando la competitività del sistema economico lombardo in cui siamo collocati e che vede le imprese dei diversi territori sempre più interconnesse, andando così a superare definitivamente ogni logica di campanile".
Nel corso della giornata i nove Cluster tecnologici lombardi hanno portato ognuno la propria testimonianza sul percorso intrapreso e sulle prospettive di lungo termine. Nati per favorire l'innovazione, accedere a nuove opportunità di finanziamento pubblico, creare network internazionali e sostenere la crescita delle PMI attraverso la valorizzazione delle competenze sul territorio, nei cluster le imprese si aggregano in uno specifico ambito tecnologico, dando vita a tavoli di lavoro tra il mondo della produzione e quello della ricerca attraverso le cui competenze sia poi possibile dare concretezza alle idee, innovare, condividere progetti e sviluppare nuovi business.
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