Il 15 gennaio 2016 in Milano presso la prestigiosa Sala Vitman, sita al piano nobile, in Viale Gadio, n.2, dell'Acquario Civico Comunale dalle ore 09:00 alle ore 11:00 ca, l'Osservatorio sull'uso dei sistemi ADR terrà un panel di lavoro sul tema: "La fiscalità della mediazione e strumenti ADR applicati alle controversie tributarie".
L'evento è organizzato dal prof. Ivan Giordano, responsabile del Dipartimento della mediazione tributaria e per l'impresa dell'Osservatorio sull'uso dei sistemi ADR e durerà complessivamente sino alle ore 18:00. Per ulteriori dettagli contattare milano@adr-agency.it
Di seguito alcune sintesi degli interventi che si sono tenuti al Congresso Nazionale sui servizi ADR.
Infatti, con la speranza di farle cosa gradita potrà rivedere tutti gli interventi del Congresso Nazionale sui servizi ADR collegandosi qui:
https://www.youtube.com/playlist?list=PLqLuefxDzHvAq3H6sCKiAnw-BhYul6hmw
Le foto dell'evento saranno TUTTE (relatori e uditori), al più presto disponibili cliccando qui:
https://drive.google.com/drive/folders/0BwVmEFykvUxuMGlta0YwbTNfNjQ
I panel di lavoro
"Pubblica Amministrazione, Giustizia, ADR, innovazione, un connubio possibile?"
Antonio Catricalà
Avvocato, già Viceministro dello Sviluppo Economico e Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
"Gli strumenti ADR possono essere utilizzati dai funzionari della P.A.? C'è un favor in tal senso, ma, occorre evitare di trasformare i nostri funzionari pubblici in eroi.
Oggi i funzionari della P.A. che utilizzano gli strumenti ADR sono uomini coraggiosi, perché il rischio di incorrere nelle maglie della Giustizia ex post è molto alto.
E tutto ciò avviene soprattutto quando i funzionari della PA utilizzano lo strumento dell'AUTOTUTELA e optano per la transazione.
In codesti casi, il rischio che la Corte dei Conti guardi più all'aliquid datum che all'aliquid retentum è molto alto.
Occorre creare un sistema che consenta ai funzionari della PA di divenire titolari di una potestà di conciliazione e di "difendersi davanti alla Corte dei Conti con gli strumenti assicurativi.
In tal senso, sono lodevoli alcune iniziative legislative in atto nelle Regioni nell'ambito dei servizi pubblici locali".
Franco Vazio
Vicepresidente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati
"Sino a qualche anno fa vi era il mito dell'imprevedibilità delle decisioni del Giudice, che era sinonimo di imparzialità. Oggi, nessuna impresa, nessun cittadino potrebbe auspicare ciò. Anzi, la prevedibilità e la tempestività sono a gran voce richieste dai cittadini e dagli imprenditori. Occorre puntare ad una maggiore efficienza della Giustizia, che va gestita in modo manageriale e che costi meno. Tutto ciò può avvenire attraverso il potenzialmente degli organici, la specializzazione dei giudici (ad esempio, con l'istituzione del Tribunale della Famiglia e la soppressione del Tribunale dei Minori – a tal ultimo riguardo dello stesso avviso è l'ex Ministro Antonio Guidi -), ma anche attraverso l'armonizzazione degli strumenti ADR.
Vi sono, infatti, troppe procedure ADR e troppo complicate a seconda delle fattispecie.
Occorre semplificare, nonché puntare sulla competenza, formazione, aggiornamento dei mediatori. Il mediatore deve essere un professionista specializzato che da garanzie, altrimenti i cittadini non percorreranno mai il percorso dell'ADR. Per tali motivi verrà costituito, nel 2016, un tavolo di lavoro dal Ministero della Giustizia che si occuperà di razionalizzare il sistema ADR. Per concludere, nel prossimo futuro, anche le Università dovranno fare la loro parte, formando gli studenti ad acquisire la cultura conciliativa e di scoraggiamento alle liti giudiziarie".
Cosimo Maria Ferri
Sottosegretario alla Giustizia
"Sui servizi ADR il Governo vuole andare avanti e non vuole tornare indietro. E' necessario costituire un tavolo di lavoro per l'armonizzazione dei servizi ADR, istituire una 19^ area di specializzazione degli avvocati (in attesa della pronuncia del TAR LAZIO). Ma. è necessario che, anche, gli avvocati, la magistratura, le università, gli organismi di mediazione facciano la loro parte, ovvero cooperino con protocolli d'intesa ad hoc, come già sta avvenendo, per rafforzare l'uso di tali strumenti.
Le parole d'ordine sono sussidiarietà (un concetto caro al prof. Michele Vietti) e cooperazione.
Un particolare pensiero va poi alla Magistratura, che ha un ruolo fondamentale per il successo degli strumenti adr in pendenza del giudizio.
L'obiettivo del Governo è che tali strumenti funzionino, anche, a prescindere dalla loro obbligatorietà.
Tutto ciò potrà avvenire con l'introduzione di incentivi fiscali (ad esempio, come è già avvenuto per la negoziazione assistita), ma occorre lavorare per convincere le parti a sedersi davanti ad un mediatore, che dovrà essere sempre più autorevole e competente.
Abbiamo già ottenuto oltre 5.000.000 di euro di risparmi per il settore della Giustizia. Si potrà, perciò, solo fare meglio, con l'incentivazione degli strumenti adr nel settore dove è parte in causa la PA, nel settore sanitario, nei settori che saranno oggetto di prossima liberalizzazione".
Michele Vietti
Avvocato e già Vicepresidente del CSM
"La ripresa si stimola sia attraverso le leve del sistema economico sia attraverso le leve strutturali, tra cui quella della Giustizia, che non è una variabile indipendente dell'economia, né un rito per iniziati, ma un sistema che deve essere in grado di rispondere ai requisiti della "prevedibilità" e della "tempestività" quando vi è una violazione delle obbligazioni.
Oggi, la realtà ci dice che non vi è una competizione tra imprese, ma una competizione tra gli ordinamenti.
Gli imprenditori investono solo dove intravedono la certezza di ricevere un'efficace risposta alla violazione dei "pacta sunt servanda".
Oggi i nostri Tribunali sono ingolfati da una mole spropositata di contenziosi.
Vi è una forma patologica al contenzioso e si è passati da una Giustizia per pochi ad una Giustizia di massa.
Aggiungiamo poi che i cittadini hanno una profonda resistenza culturale a rivolgersi a professionisti che non siano giudici togati per risolvere una controversia.
Il sistema così non può reggere.
Ed a nulla servirebbe la riforma della geografia giudiziaria se non si risolverà il rapporto tra processo ed ADR.
Il ricorso alla Giustizia alternativa deve divenire una forma di realizzazione del principio di sussidiarietà in materia di Giustizia.
Il diritto di adire il sistema giudiziario non esclude, ma deve presupporre delle alternative alla soluzione giudiziaria, che deve rimanere accessibile, ma estrema (ovvero l'ultima ratio).
Alternative che devono essere meno drastiche, meno onerose, meno lunghe.
Per vincere questa sfida, occorrerà, per chiudere il cerchio, avere dei conciliatori non generalisti, ma specializzati, AUTOREVOLI.
Così come si desidera la specializzazione degli avvocati, vi dovrà essere la specializzazione dei mediatori.
Solo così avremo una Giustizia alternativa emancipata dalla Gustizia ordinaria, e dotata di una propria autonomia".
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