A s s o e d i l i z i a
Il direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli ha incontrato i Consoli di Milano
DALLA CADUTA DEL MURO IN EUROPA E NEL MONDO
TUTTO E' CAMBIATO: IN ITALIA NULLA
Benito Sicchiero
Una frase che colpisce come un pugno: "Dalla caduta del Muro, oltre 20
anni fa, sono cambiate l'Europa e il mondo. In Italia è cambiato
nulla".
L'ha pronunciata il direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli incontrando alla Camera di Commercio di Milano
108 consoli – la più alta rappresentanza diplomatica in una città non capitale nel mondo dopo New York – e personalità del mondo
professionale e imprenditoriale della città.
Achille Colombo Clerici
rappresentava Assoedilizia e l'Istituto Europa Asia.
L'incontro, organizzato dal decano del Corpo consolare di Milano e
della Lombardia Emilio Fernandez-Castano e dal vice decano Patrizia
Signorini aveva il compito di illustrare l'"Attualità politica ed economica italiana" da parte di un osservatore privilegiato, quale appunto de Bortoli.
Compito non facile che il noto giornalista ha comunque brillantemente assolto per un'ora e mezza dopo la presentazione di Fernandez-Castano e del
direttore della Camera di Commercio Andrea Chevallard.
Innanzitutto Milano: laboratorio della società multietnica, collegamento dell'Italia con il mondo per finanza, economia, cultura, alla vigilia di Expo, da sempre capitale dell'accoglienza e
dell'integrazione.
Quindi il Paese che si prepara ad un appuntamento elettorale dominato dall'incertezza.
Un Paese comunque che in meno di un anno ha riguadagnato il rispetto che gli compete nel mondo, dimostrando una disciplina e una maturità - nonostante le terapie di
emergenza e perciò stesso inevitabilmente inique – che hanno bloccato
finora gravi tensioni sociali e l'emergere di forze populiste, xenofobe, razziste come invece è avvenuto in altri Paesi.
Mentre, grazie soprattutto ai distretti produttivi che fanno segnare l'aumento
delle esportazioni, si intravvede un segnale di uscita dalla crisi.
Una Italia però colpita da una grave crisi morale e di progettualità – in questi giorni si celebrano i funerali del federalismo - che chiede perciò alla politica di disegnare quale tipo di società consegnare ai figli (non esistono, ad oggi, progetti credibili in tal senso); che le faccia riconquistare il ruolo che le spetta, soprattutto quale
cerniera tra Europa e Nordafrica-Mediooriente.
Una perdita complessiva
non dovuta alla validità dei suoi migliori uomini (da Draghi a Monti) ma all'incapacità del sistema-Paese della quale tutti hanno responsabilità: i politici, innanzitutto, ma anche imprenditori –
accusati di avere lasciato deleghe troppo superficialmente - sindacati.
In 20 anni, in Italia, è cambiato nulla. La domanda: cosa, o chi, ci
ha bloccati, non ha avuto però una risposta esplicita.
Nelle foto:
-Colombo Clerici con Ferruccio de Bortoli
-Colombo Clerici con il vice Console Decano signora Patrizia Signorini e con il Console delle Mauritius signor Catalfamo
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