Grazie a molti nostri sindaci, primi quelli di Milano e di Torino, si mette fine alle nostre lunghe stagioni invernali di inerzia e di veleni.
Legambiente, tutti i propri circoli territoriali, stanno chiedendo ai rispettivi sindaci di trasformare domenica 28 in festa cittadina e di affiancare all'ordinanza di blocco una delibera in cui si decida una misura strutturale antinquinamento: anche solo un parcheggio per biciclette, un pannello solare, una corsia riservata per autobus. Meglio se un quartiere a basse o nulle emissioni o un Piano di sostenibilità, come ci chiede l'Onu e l'Europa.
E' evidente che una domenica di blocco dell'auto non influisce molto nella media annuale di inquinamento che, nelle città della pianura padana, supera spesso per 100 giorni all'anno il limite massimo giornaliero. L'abbiamo sempre detto e lo ribadiamo oggi per toglierci ogni facile illusione. Ma il "benaltrismo" è oggi la facile maschera dell'inerzia: si dice che "ben altro" si dovrebbe fare, per ostacolare qualsiasi cosa si faccia.
Cosa bisognerebbe fare? Il "cosa" è sconsolatamente risaputo anche se maledettamente complicato: servizi pubblici di trasporto moderni, puliti e efficienti, strade e infrastrutture per girare facilmente a piedi e in bicicletta, case e riscaldamenti puliti, energie rinnovabili, fabbriche pulite, città sostenibili.
La novità è che queste cose si stanno facendo in tutto il mondo e, seppure con più fatica, anche in Italia. Si fanno nel mondo con architetti e ingegneri italiani. Con tecnologie e componenti prodotte in Italia. Capitali che hanno già ridotto le loro emissioni inquinanti di CO2 del 15 o del 25% (come Amburgo e Stoccolma) e che si propongo di arrivare anno dopo anno a ridurre ogni emissione inquinante dell'80% - 90% entro il 2050 (Zurigo, Berlino). Stoccolma vuole persino azzerarle. A tutti, per crederci, proponiamo di andare a toccare con mano quello che già si è fatto e si sta facendo nel mondo alla mostra Green Life: costruire città sostenibili alla Triennale di Milano (vedi www.mostregreenlife.org). Un buon modo per passare un paio d'ore della domenica 28 senz'auto (sempre alla Triennale c'è una bella mostra di Roy Lichtenstein.
Sento alla tv e leggo sui giornali della protesta del mondo della moda milanese. Perché a New York e a Parigi questo bel mondo va in metro e in taxi, mentre a Milano devono spostarsi con SUV di proprietà? I milanesi sarebbero felici invece di vedere modelle e modelli seduti in tram accanto a loro.
Leggo di Formigoni che non vuole che l'immagine dell'ambientalismo si appanni di coercizione e pedaggi: che coraggio da chi sta raddoppiando la rete di strade a pedaggio della Regione Lombardia! E Penati non è da meno. No, non posso credere che Formigoni e Penati, che hanno sempre proposto le stesse identiche richieste dei sindaci di oggi, ora non le condividano più. Forse sono solo invidiosi che la Regione Lombardia non sia un Comune?
Molti esponenti leghisti proponevano un mese fa targhe alterne e blocchi totali della circolazione per un mese: perché oggi si lamentano se 100 sindaci chiedono a Roma più soldi e poteri per lottare contro l'inquinamento? Speriamo che tanti loro sindaci invece aderiscano alla proposta dell'ANCI.
Se andiamo a piedi domenica prossima è perché speriamo che serva a qualcosa: la politica deve dimostrare che il lieve sacrificio sia utile. Altrimenti che ci stanno a fare i governi?
Andrea Poggio
vicedirettore generale Legambiente onlus
Via Gerolamo Vida 7, 20127 Milano
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