«Il settore immobiliare, nella nostra citta', presenta una situazione di serio squilibrio. L'offerta, nel campo sia dell'edilizia abitativa, sia dell'uso commerciale o terziario, non incontra piu' la domanda.
Cio' e' dovuto alla concomitanza di due fattori: la corsa a costruire pre-Pgt da un lato ed il sopravvenire della crisi economica dall'altro.
L'esito attuale sta in uno sconvolgimento delle dinamiche economiche sulle quali poggiava l'equilibrio del settore,
e che garantivano un assetto ordinato agli investimenti immobiliari.
"Leggere" cio' che sta avvenedo ora, non solo nelle aree di nuova costruzione, ma anche all'interno del tessuto urbano consolidato, persino nel centro storico, e' complicato, anche a causa della complessita' dei fenomeni e dei processi sociali ed economici in atto.
Diciamo anzitutto che la "corsa" a costruire, nella nostra citta', era stata generata, per un verso dalla prospettiva di una crescita favorevole dei valori di mercato che assicurava una remunerativita' dell'investimento anche a prescindere dalla redditivita' del prodotto edilizio.
E per altro verso dall'intento di sottrarsi al "condizionamento" dell'imminente PGT : la sua entrata in vigore avrebbe prodotto un rincaro dei costi costruttivi, data l'onerosita' dell'acquisizione del surplus dei diritti edificatori, conseguente all'applicazione del principio di perequazione.
Il sopravvenire dell'attuale grave crisi economica ha sorpreso tutti gli operatori a meta' del guado.
La domanda di acquisto e di locazione, e' oggettivamente calata a causa del ridursi della capacita' di spesa di famiglie e di aziende.
L'offerta va gradatamente aumentando, man mano che tutti i cantieri aperti giungono ad ultimazione dei lavori.
Gli investitori immobiliari, che confidavano anche su una prospettiva, nel medio lungo periodo, di finanziarizzazione degli investimenti, fanno i loro conti e cercano di impattare la crisi economica con il minimo di esposizione al rischio.
La situazione che ne deriva e' estremamente fluida.
A fronte di tale fluidita', nel campo della locazione abbiamo a che fare con una normativa concepita e varata allorche' l'assetto del settore era piu' stabile : contratti vincolati di lunga durata; immodificabilita' dei canoni nel tempo; irrecuperabilta' parziale dell'inflazione, quanto meno per i contratti di una certa anzianita', presidiati dal meccanismo subdolo dell'indennita' per avviamento commerciale.
E' chiaro come una normativa cosi' poco flessibile sia scarsamente in grado di permettere la dovuta aderenza dei contratti di locazione alle diverse esigenze espresse dalle parti, in relazione alle dinamiche economiche che stiamo vivendo.»
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