Con oltre 1milione e 600 mila addetti in 50.000 aziende in tutta Europa e un volume di affari di 260 miliardi di euro l'anno, il settore della lavorazione di materiali plastici è un comparto strategico per l'Unione Europea sia sotto il profilo occupazionale che come fonte di approvvigionamento di una commodity indispensabile per innumerevoli settori industriali; la produzione europea è infatti di 50 milioni di tonnellate di manufatti in plastica.
L'Italia vanta il 22% delle imprese europee del settore, circa 11mila, che fatturavano nel 2016 30 miliardi di euro. La produzione dell'industria di trasformazione delle materie plastiche italiana ha inoltre registrato nel 2017 un incremento del +2,3% dei volumi rispetto al 2016.
Dell'analisi del settore, dei trend di sviluppo futuri e delle azioni che l'industria della plastica intende adottare per rispondere anche alle indicazioni politiche dettate dalla Plastic strategy europea se ne parlerà domani e dopodomani a Milano nel corso dell'evento "A circular future with plastics" al quale interverranno anche il Commissario Europeo per la crescita Elżbieta Bienkowska, il DG ENV della Commissione Europea Artemis Hatzi-Hull e il Responsabile della Divisone Environmental Footprint della DG Ambiente della Commissione Europea, Michele Galatola.
"Dopo 4 anni alla guida di EuPC – dichiara Micheal Kundel Presidente di EuPC in carica fino all'assemblea di venerdi - "il messaggio che voglio lasciare all'industria Europea dei trasformatori di materie plastiche è che è tempo di lavorare tutti insieme per ribaltare la percezione troppo spesso negativa che accompagna la nostra industria. È necessario sviluppare nuove e migliori attività sul fronte del riciclo e promuovere campagne di sensibilizzazioni che affrontino specificatamente il tema del marine litter: è infatti anche su queste sfide che si giocherà il futuro del settore".
"Dai nuovi obiettivi della Plastic Strategy alla Direttiva EU sugli articoli monouso, dalla proposta di una tassa europea al marine litter, lo scenario del settore risente di una generale percezione negativa e di un quadro legislativo incerto, peraltro spesso neanche suffragato da aspetti scientifici" dichiara Luca Iazzolino, Presidente di Unionplast.
"Nessuno sembra rendersi conto di quali sarebbero le conseguenze per il sistema economico e sulla vita quotidiana di milioni di persone se bandi, divieti e nuove "imposte" dovessero concretizzarsi. L'Industria può sicuramente collaborare in fase di progettazione e realizzazione dei prodotti facilitandone in primis il riutilizzo post-consumo e, in secondo luogo, una gestione più efficiente ed efficace del riciclo. È comunque necessario il coinvolgimento attivo di tutti gli attori, industria, associazioni, consumatori fino alle Istituzioni per gli aspetti legislativi. In Italia, per primi credo in Europa, il nostro settore ha avviato un percorso di dialogo con gli stakeholder costituendo un Tavolo permanente di confronto finalizzato ad aumentare il riciclo della plastica e a migliorarne la qualità e gli sbocchi applicativi. È una forma innovativa di approccio al problema, che speriamo possa aiutarci a definire soluzioni equilibrate e concrete".
Durante l'evento anche delle sessioni dedicate a tre settori strategici, che da soli rappresentano il 70% del totale: automotive e trasporti, building&construction, packaging.
Ripensare il design e la progettazione dei prodotti in plastica, un'applicazione puntuale dei principi della Responsabilità estesa del produttore e incrementare qualità e quantità del riciclo dei materiali plastici saranno le principali sfide future per l'intero settore.
Il comparto automotive assorbe circa 230mila tonnellate di materie plastiche/anno (il 10% della domanda totale), tra forniture per l'interno, esterno e la componentistica. In ogni auto si trovano in media circa 2.000 parti in plastica per un totale di 225 kg. Grazie all'impiego della plastica al posto di materiali più pesanti, inoltre, le auto moderne consumano 4 volte di meno.
"Tutti gli stakeholder coinvolti nella filiera dell'Automotive e dei Trasporti devono essere aggiornati sulle ultime novità in merito alla Strategia Europea sulla plastica e sulla Direttiva sui veicoli fuori uso (ELV)" sottolinea il chairman della sessione Automotive Claude Clement, Presidente della divisione Automotive & Transport di EuPC e Presidente & CEO Europe di Plastic Omnium Auto Inergy. "I decisori del settore, inoltre, dovrebbero essere consapevoli che una maggiore "circolarità" della plastica deve essere raggiunta per mantenere l'Europa all'avanguardia nell'innovazione e globalmente competitiva".
Sono invece circa 600mila le tonnellate di materiali termoplastici impiegati nel settore edile e delle costruzioni nel 2017, pari a circa il 20% del totale. Un settore che considerando indotto e seconda lavorazione vede 2.000 aziende (500 solo nella prima trasformazione) da 1,5 miliardi di fatturato l'anno. La sessione è inoltre partner ufficiale della GreenWeek2018, sotto il titolo "performance sostenibile degli edifici". Rappresentanti dell'industria, autorità nazionali e locali, produttori e media si confronteranno per esplorare come i prodotti edili in plastica contribuiscano all'economia circolare e a rendere più green le nostre città.
"Nei prossimi anni il settore delle costruzioni dovrà adattarsi ai massicci impatti dovuti ai cambiamenti climatici, alla scarsità di risorse e alla crescita demografica" ha dichiarato Myriam Tryjefaczka, Chairwoman della Divisione Building & Construction di EuPC e Sustainability and public affairs Director EMEA di Tarkett. "Le necessità vanno dalle infrastrutture igienico-sanitarie di base a quelle per il trattamento acque fino alla realizzazione di edifici e città attente al benessere della popolazione, ad un uso efficiente delle risorse e sempre più smart. Sono inoltre orgogliosa che il Forum Building&Construction di EuPC sia partner della "EU Green Week: green cities for a greener future". I produttori di materiali plastici per il settore edile lavorano continuamente per una sempre maggiore sostenibilità dei propri prodotti: la nostra industria è impegnata in un lavoro continuo per la definizione armonica di standard a livello europeo, per contribuire a rendere più green le nostre città e verso una maggiore circolarità dell'intero settore".
Con il 39,9% il packaging è invece il principale mercato delle materie termoplastiche in Europa. Oltre 3.000 aziende con 12 miliardi di fatturato che, nella prima trasformazione, producono circa 3milioni di tonnellate di materiali termoplastici l'anno: se è possibile trasportare comodamente cibi e bevande dai luoghi di coltivazione e produzione fino alle nostre tavole ed evitare sprechi, il merito è anche della plastica. Negli ultimi 10 anni il riciclo del packaging in plastica è aumentato del 75% mentre il conferimento in discarica è stato dimezzato; ad oggi nella UE il tasso di riciclo medio è di circa il 35%.
Per il chairman della sessione sul Packaging David Baker, RPC Group Industry Affairs Director "la plastica attira attualmente molta attenzione in tutto il mondo e il problema della plastica negli oceani deve essere affrontato con urgenza. Le materie plastiche sono parte integrante delle nostre vite moderne e hanno molti vantaggi da offrire: sono versatili, resistenti, leggere, igieniche e hanno un ruolo chiave nel ridurre lo spreco di cibo. È necessario spingere sul riciclo di questa preziosa risorsa, piuttosto che abbandonarla semplicemente alla fine della vita utile o coltivare abitudini errate. Sono argomenti complessi che devono essere affrontati lungo l'intera catena di approvvigionamento: questa conferenza riunisce tutti gli attori chiave ed è dunque un'occasione ideale per discutere ed esplorare le modalità per offrire un futuro sostenibile e circolare per la plastica".
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