Il
preambolo sembra calzante: “ogni piatto, vigna, ricettario, territorio, negozio
è un universo ricco di strati narrativi ed esperienziali che abitano la storia
del Belpaese. E, non a caso, viene usato il termine ‘abitano’: noi Italiani sperimentiamo,
viviamo profondamente molti aspetti della nostra vita, il cibo in primis”
In questo caso vivono e sperimentano il cibo, uno degli
asset rappresentativi dell’Italia, tre donne, Alessandra, Camilla e Monica, da molti anni nel settore del food,
che hanno dato vita al blog Famelici;
sicuramente il fatto che sia improntato alla femminilità e a tre variazioni
della stessa dà a questa nuova presenza web una prospettiva diversa. Rappresenta,
in un certo senso, per citare Lietta Tornabuoni che recensiva su “La Stampa”
“Il secolo delle donne. L'Italia del Novecento al femminile” (di Elena Doni e Manuela
Fugenzi, Economica Laterza, 2001), “la
prova lampante del gran cammino percorso dalle donne”.
L’altra metà del cielo sta prendendosi gli spazi a lei
dovuti, anche in un blog che coniuga cultura e cibo, come accade sempre di più
in tutti i settori, sebbene permangano molte disparità… Il rapporto “Women, men and working conditions in Europe” ha
testimoniato infatti che nel Vecchio Continente gli uomini risultano lavorare
di più fuori casa, ma se si sommano i tempi di viaggio, le ore di lavoro
retribuito e quelle di lavoro non retribuito, la media europea vede le donne impegnate
per 64 ore a settimana contro le 53 maschili.
Le donne sono occupatissime dunque… E Alessandra, Camilla
e Monica lavorano e vivono tutte a
Milano; sono così completamente immerse nell’atmosfera della propria città,
che aspira a diventare la capitale del food, che l’hanno scelta come uno degli argomenti centrali del blog (Milano si
chiama infatti una sezione, insieme a Carpet, Culture, Green, Travel e Future).
Alessandra,
Camilla e Monica: tre donne, ma niente questioni di genere!
Tre giornaliste specializzate nel “world of food”, quindi,
Alessandra Cioccarelli, Camilla Rocca e Monica Viani, animate da una sana (ma a
volte anche insana) curiosità verso tutto ciò che è gusto, bellezza, piacere e
cibi, danno vita a “Famelici”, un foodcultblogging
collettivo di contaminazioni ed esplorazioni: quelle tra il cibo e il
sociale, l’arte, la storia, l’attualità, la tecnologia e tutto quello che è
sulla tavola di ieri, oggi e domani. Riguardo al loro essere donne, la risposta
non si fa attendere: “l’importante è la
creatività e la competenza, non il genere”.
Il
miglior appetito è il desiderio!
Afferma Alessandra Cioccarelli, laureata in lettere
moderne: “non prendiamoci troppo sul
serio, ma anche sì: ‘Famelici’ è un blog diverso per gente curiosa e affamata
di cultura, perciò il claim: ‘Il miglior appetito è il desiderio!’. Ecco il
nostro manifesto (semiserio e, per favore, anche voi alzate la mano destra):
crediamo nella contaminazione; per raccontare sono infatti necessari diversi
linguaggi, punti di vista e media. Crediamo nell’equilibrio: non amiamo
intransigenze, tabù, estremismi. Crediamo nella sostanza: per capire e
raccontare questo mondo vogliamo scavare sotto la superficie, senza saperi
esclusivi”. All’espressione sorniona di Alessandra fa seguito Monica Viani,
laurea in filosofia, che va a rispondere alla domanda di obbligo: “che cosa è Famelici? Sarò sintetica anche
se nella mia anima preferisco le ampie dissertazioni e lo sarò in cinque punti:
parlare di cibo in modo diverso, pensare in grande, scrivere in libertà,
mescolare ‘cultura e cibo per vedere se è proprio vero che si è ciò che si
mangia’ e, per ultimo, per noi molto importante, sorridere, cioè produrre gioia
contagiosa, lavorando”.
Stay hungry, stay foolish… Siate famelici
Famelici è quindi molto di più di un blog: sarà un
eco-sistema digitale composito, con le piattaforme di Linkedin, Facebook e Instagram coinvolte in un network di
commistioni; anche l’offerta è ricca di spunti innovativi: Tecno Eventi, per
esempio, Performance teatro-gastronomiche ed altro in vista di “Milano Food
City” del 4 maggio.
Risuona nelle parole delle tre giornaliste di Famelici la
carica del celeberrimo ‘Stay hungry, Stay foolish’ (di Stewart Brand e non di
Steve Jobs, come si suole riportare), con la dovuta cautela nel paragone, considerata
la caratura dei personaggi coinvolti. Ultima delle intervistate, Camilla Rocca,
laureata in economia e commercio, conclude: “tre
donne con esperienze diverse ma che amano la contaminazione culturale e che
vogliono parlare di cibo in modo rinnovato, utilizzando linguaggi differenti.
E' stato un progetto a lungo meditato e alimentato, come un neonato subito
manifestatosi con un vagito potente di vita. Tre donne che sono convinte che
l'equazione cibo - cultura sia lapalissiana, senza dimenticare lo humour:
parafrasando Marinetti, ‘usciamo dalla saggezza e diamoci in pasto all’ignoto’”.
https://www.famelici.it/
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