Istituto Europa Asia
Per il dialogo interreligioso riconoscimenti anche al consigliere del Re del Marocco Azoulay e al giornalista Lenoir; Premio Sant'Agostino al cardinale Scola e al principe di Giordania Bin Talal
Benito Sicchiero
La sponda sud del Mediterraneo, un mare da millenni scaturigine di benessere e di guerre, di cultura e di integralismi, è (o dovrebbe essere) ancora una volta tra le priorità della sponda nord, l'Europa, dopo le "primavere arabe" e il loro incerto sviluppo.
Accanto alla altrettanto incerta politica comunitaria, si muove la Chiesa rinforzando il dialogo tra comunità e religioni diverse.
Un importante segnale viene dalla prima edizione del Premio Sant'Agostino istituito dalla Fondazione Osservatorio del Mediterraneo, in collaborazione con l'Accademia di Studi Interreligiosi di Milano (Interreligious Studies Academy).
Quattro i premiati, due per ogni sponda del Mediterraneo: il cardinale Angelo Scola nella sua veste di presidente della Fondazione Oasis, il Principe di Giordania Ghazi Bin Muhammad Bin Talal, promotore del progetto A Common Word, il consigliere del Re del Marocco André Azoulay in qualità di Presidente della Fondazione Euromediterranea Anna Lindh per il dialogo tra le culture, il direttore della rivista Le Monde des Religions di Parigi, Frédéric Lenoir.
Il premio - spiegano i promotori dell'iniziativa - è intitolato a Sant'Agostino perché "fu pioniere dei legami tra le due rive del Mediterraneo" e intende "valorizzare quelle iniziative euromediterranee che si siano particolarmente contraddistinte per un'attività e un impegno di rilievo nazionale o internazionale nell'ambito del dialogo interreligioso con particolare riferimento alle tre religioni del Monoteismo Abramico".
Nato sulla sponda africana, S. Agostino trovò la fede sulla riva europea, per poi tornare ad esercitare a Ippona, l'attuale An-Naba in Algeria, il suo magistero di vescovo predicatore della concordia e del dialogo.
Fra gli invitati alla cerimonia il presidente dell'Istituto Europa Asia e di Assoedilizia Achille Colombo Clerici.
La premiazione si è svolta nella prestigiosa Biblioteca Ambrosiana di Milano, presente il Prefetto mons. Franco Buzzi.
Per il principe di Giordania, che non era presente, ha ritirato il premio l'ambasciatore del Regno di Giordania, Zais Al-Lozi; il direttore Lenoir era rappresentato da Jean Gauretat.Ricordando una lettera pastorale del Papa sulla necessità di non sottrarsi alla testimonianza, Scola ha sottolineato: ''L'alternativa tra egemonia e testimonianza e' davvero cruciale.
E Sant'Agostino, con la sua vita e con i suoi insegnamenti, ci mostra come la seconda delle due posizioni sia piu' adeguata alla natura stessa della verita.
La libertà religiosa - ha concluso - pur presentando ancor oggi molti nodi critici che domandano ulteriori approfondimenti, infatti garantisce la possibilita' a tutte le componenti di una societa' plurale, laiche e religiose, di presentare la loro proposta di vita nella sua interezza e al tempo stesso esercita una funzione limitatrice rispetto alle sempre ricorrenti tentazioni egemoniche, dal momento che impedisce di monopolizzare lo spazio pubblico''.
Il direttore della Fondazione Osservatorio del Mediterraneo, Mohamed Nadir Aziza, ha spiegato che questo «è un doppio omaggio: a Sant'Agostino e a Sant'Ambrogio, e in particolare all'incontro tra i due. Agostino come promotore della tolleranza e per questo vogliamo che le religioni tornino ad essere una scuola di tolleranza»
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