SERGIO ROSSI: "Consumi alimentari italiani: il bio corre"
"Anche i rilevamenti di dicembre 2010 del Panel continuativo Ismea/Nielsen confermano l'ottimo andamento dei consumi alimentari BIO in Italia"– commenta con soddisfazione Sergio Rossi, ad di Fiere e Comunicazioni, organizzatore della fiera BtoBIO EXPO.
"Un segnale molto positivo, per un mercato in crescita costante che vede l'Italia protagonista a livello mondiale del settore del BIO, con ulteriori margini di crescita e sviluppo in termini di canali, cultura, nuovi consumatori: ormai il mercato italiano del BIO ha raggiunto i 3 miliardi di valore economico e, ancor più, una sempre maggiore maturità nella conoscenza dell'alimentazione BIO certificata.
"Il principio fondamentale dell'alimentazione biologica – continua ROSSI - è l'offerta al consumatore di prodotti sicuri, gustosi e genuini nel rispetto dell'uomo, dell'ambiente e degli animali. La produzione biologica ha, tra i propri valori aggiunti, quello della fiducia degli acquirenti e del minor impatto ambientale possibile.
"I prodotti certificati 'bio' garantiscono le procedure adottate dall'intera filiera, dai produttori e dai trasformatori fino ai consumatori: sono sinonimo di qualità, freschezza, naturalezza, perché gli standard richiesti eliminano additivi chimici nei processi di produzione agricola, trasformazione, lavorazione e conservazione e impongono agli allevatori un tipo di allevamento più sano e genuino. Le medesime disposizioni sono adottate per i prodotti importati.
"Ciò da fiducia e sicurezza – conclude ROSSI: valori imprescindibili, riconosciuti e premiati da un pubblico di consumatori sempre più allargato, esigente, culturalmente informato e preparato".
Dicembre 2010
Corrono i consumi bio in Italia nonostante la crisi e l'andamento negativo della domanda di generi alimentari. I primi dieci mesi di quest'anno, secondo il Panel continuativo Ismea/Nielsen, hanno evidenziato un incremento della spesa domestica in prodotti biologici del 12,1% sul pari periodo del 2009, rafforzando il trend positivo degli ultimi due anni (+6,9% nel 2009 , +5,2% nel 2008).
La rilevazione dell'Istituto, che non include le vendite presso il retail specializzato, conferma per il segmento bio (grocery + ortofrutticolo fresco sfuso) una netta controtendenza rispetto al resto dei prodotti alimentari, che nello stesso periodo hanno subito una flessione del 2%.
A trainare le vendite del biologico, con aumenti compresi tra il 16% e il 20% ed un peso sul totale degli acquisti pari al 16%, è il comparto dei cereali e derivati (pasta, pane e sostituti, biscotti, dolciumi e snack), ad eccezione del riso che cede l'8,5% sui primi dieci mesi dello scorso anno.
Per l'ortofrutta fresca e trasformata, che rappresenta il 22% degli acquisti totali, la crescita, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, è stata del 5,5%, con punte del 76,5% per le melanzane, del 15,2% per le mele e del 11,8% per le zucchine. Le rilevazioni Ismea mostrano, al contrario, riduzioni del 6,4% per i pomodori e del 4,4% per le pere.
Prosegue l'andamento positivo del comparto lattiero caseario che segna un incremento complessivo della spesa bio dell'11,1% (18,4% il peso sul totale della spesa) grazie in particolare ai maggiori acquisti di latte fresco (+24,3%), burro (+11,7%) e yogurt ( +1,6%).
A contribuire alla crescita sono stati, in questi primi dieci mesi, anche l'olio extravergine (+10,3%) e le uova (+8,1%).
Riguardo all'andamento dei prezzi al dettaglio, Ismea rileva nel mese di ottobre 2010 valori in discesa per i principali prodotti confezionati sia nel confronto su base mensile, sia rispetto allo stesso periodo del 2009, mentre emergono rincari, in particolare su base annuale, per l'ortofrutta fresca e sfusa.
Per info:
Ferdinando Crespi
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