In occasione della Convention internazionale Lions, il riso della Lomellina per "Il pane quotidiano" a Milano
Dal 5 al 9 luglio, Milano ospita la convention internazionale Lions 2019 portando delegati da tutto il mondo e rappresentanti dei singoli Club. Tra le tante realtà presenti ci sarà anche Vigevano e la Lomellina Lionistica che omaggerà il Sindaco di Milano con 20quintali di riso affidandoli alla nobile associazione "Il Pane Quotidiano" che lo distribuirà ai suoi assistiti come segno di riconoscenza per quel dono che, prodotto in Lomellina e da di lì diffuso, ha sfamato e sfama quotidianamente migliaia di persone.
L'iniziativa vede impegnati 6 Clubs con 200 persone circa che operano a favore di 2000 assistiti dal "Pane Quotidiano" con la possibilità di usufruire di 20.000 pasti di riso. In questo modo si interpreta il motto "Noi tanti, insieme, Lions" del past Governatore Domenico Battaglia, animatore dell'iniziativa.
La donazione di riso a Milano da parte dei club lomellini assume anche un significato storico rievocando l'origine del riso e il legame della sua coltivazione tra Milano e le terre Lomelline. Fu infatti Galeazzo Maria Sforza, Duca di Milano che, in una situazione di carestia e di epidemie causate dalle guerre, sperimentò la semina e l'utilizzo del riso, fino ad allora usato come spezia, trasformandolo in un alimento dalle grandi proprietà energetiche.
Proprietario delle terre di Vigevano e Cassolo, ora Cassolnovo, sperimentò, primo in Italia, la semina e la coltivazione del riso nelle campagne di Villanova di Cassolo, le cui terre erano adatte a quella coltura, in quanto acquitrinose, ricche di acque sorgive.
Il successo fu immediato: notizie storiche di quei tempi riportano che già nel 1475 Galeazzo Maria Sforza (1466-76) ordinò al "Fattore" della tenuta di Villanova di consegnare 12 sacchi di sementi di riso ai messaggeri del duca di Ferrara, Ercole I° d'Este, perché ne adottasse la coltivazione; Ludovico Maria Sforza, detto il Moro, sposerà poi Beatrice d'Este, figlia di Ercole. Lo sviluppo agricolo è stato grande eimmediato tanto che, dagli estimi voluti da Carlo V nel secolo successivo, si stimavano 250 pertiche milanesi a risaia nel Contado di Vigevano e circa 3000 pertiche in Lomellina, da dove poi si diffusa nel novarese e nel vercellese.
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